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Il grido di allarme degli operatori del settore turistico: "Così rischiamo davvero il collasso"

“Alla vigilia di Natale, quando tutti dovremmo essere più sereni, la preoccupazione che grava sul settore del turismo da troppi mesi non solo si non si è attenuata, ma anzi, si è aggravata ancora di più. Dopo ogni Ordinanza del Ministero della Salute il quadro assume tinte sempre più fosche.

Di questo passo molte aziende chiuderanno definitivamente, assisteremo ad una ulteriore drammatica perdita di posti di lavoro e l’incertezza in cui viviamo da mesi si trasformerà in una certezza: non riusciremo più ad andare avanti”.

E’ un grido di allarme quello lanciato da Ludovico Scortichini, presidente di Confindustria Marche Turismo e titolare del gruppo di agenzie di viaggio Go-World. “E non parlo solo dei tour operator, forse i più colpiti dagli effetti di una pandemia che dura da quasi due anni. Parlo oggi anche degli albergatori che stanno affrontando una serie di cancellazioni per le prossime feste. Il danno più grande deriva ovviamente dall’estero, sia in entrata che in uscita, a partire dagli operatori esteri che si allontaneranno dal nostro Paese, preferendo altre mete più sicure. E poi turisti che avevano scelto di prenotare le vacanze in Italia: la caratteristica di chi parte per le vacanze è la spensieratezza, ma la paura dell’incertezza causerà tante cancellazioni in più. Chi si assume il rischio di prenotare una vacanza in un paese che dalla sera alla mattina potrebbe essere chiuso? E le compagnie aeree saranno in grado di rifondere i voli prenotati e poi cancellati?”.

“Ferma restando la tutela della salute, sulla quale nessuno discute, lanciamo un appello anche alla Regione Marche, con cui come Confindustria abbiamo un dialogo aperto – ha concluso Scortichini - affinché metta in atto tutto quanto possibile per supportare un settore strategico per il nostro territorio”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


Confindustria Marche