Civitanova: Falsificano il testamento per ottenere l'eredità , si aggrava la posizione dei due legali civitanovesi
Nel mese di novembre dello scorso anno, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria aveva dato esecuzione a misure cautelari personali, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Macerata, nei confronti di due legali civitanovesi, E.S. di 52 anni e C.M. di 69 anni, entrambi iscritti allâOrdine degli Avvocati di Macerata, indagati per i reati di falsificazione di testamento e circonvenzione di incapace.
La vicenda traeva origine dalla morte di una signora ultranovantenne di Civitanova Marche, avvenuta nellâottobre 2020, a seguito della quale allâunico figlio avrebbe dovuto spettare lâintera cospicua eredità . In realtà , dalle investigazioni eseguite dai finanzieri, su delega della Procura della Repubblica di Macerata, era emersa lâesistenza di un testamento apocrifo, sulla base del quale la metà del patrimonio sarebbe spettata di diritto allâavvocatessa, nonché la circostanza che gli indagati, approfittando della condizione di debolezza dellâunico figlio, in precarie condizioni fisiche e mentali, e attraverso una frequentazione assidua e costante, lo avevano indotto a firmare una procura generale a favore di uno di loro.
Sulla base delle indagini esperite, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale aveva disposto, a carico dei due legali: lâinterdizione per un anno dalla professione di avvocato, in ordine alla cura, in ogni sede giudiziaria ed extragiudiziaria, degli interessi della vittima nonché alla cura e gestione di ogni procedura in materia di interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno; il divieto di comunicazione e di avvicinamento allâabitazione e alla persona della vittima, mantenendo una distanza minima, da controllare mediante lâapplicazione di braccialetti elettronici.
A seguito di ricorso proposto dal Pubblico Ministero, la Sezione Riesame e Appelli del Tribunale di Ancona, ha disposto lâaggravamento delle precedenti misure cautelari, ordinando lâinterdizione da tutte le attività inerenti alla professione di avvocato per la durata di 12 mesi. Alla base di tale decisione vi sono una serie di significativi episodi rilevati dagli inquirenti nel corso delle indagini, in ordine ai quali sono stati ritenuti sussistenti gli estremi per la configurazione del reato di circonvenzione di incapace: era infatti emerso che i due legali, abusando della situazione di âfragilità â della vittima, lâavevano indotta a sottoporsi ad una serie di costose visite specialistiche presso professionisti (anche rinomati) in psichiatria, al fine di ottenere diagnosi di ânormalità â mentale e psichica, in modo da indurlo ad agire in giudizio per provocare la revoca dellâamministratore di sostegno, onde poter avere campo libero nella gestione del patrimonio della vittima. Proprio alla luce di tali circostanze, il Tribunale, oltre a confermare il divieto di avvicinamento a questâultima, ha esteso la misura interdittiva già adottata, ricomprendendovi tutte le attività inerenti alla professione legale.
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Macerata ha autorizzato la diffusione delle notizie agli organi di stampa, sussistendo lâinteresse pubblico a tutela del principio di correttezza e di buona fede, da parte di particolari categorie professionali, nei rapporti con i propri assistiti, soprattutto se appartenenti alle fasce più deboli.
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Marco Pagliariccio