Primo Maggio: Cgil, Cisl e Uil Marche, "La guerra ha impoverito famiglie e imprese marchigiane, servono interventi urgenti"
âAl lavoro per la paceâ è lo slogan allâinsegna del quale Cgil Cisl Uil, festeggeranno la Festa del 1° Maggio questâanno con  lâauspicio che al più presto cessi la guerra scatenata dallâ aggressione dellâUcraina da parte della Russia, permettendo alle persone, oggi oggetto di violenze e bombardamenti, di riappropriarsi delle loro vite.
I sindacati sostengono le iniziative volte a dare assistenza ai profughi e sostegno alle popolazioni colpite, nel rispetto del loro anelito di libertà . Lâ irresponsabile  ed assurda offensiva lanciata da Putin il 24 febbraio ha cambiato lo scenario internazionale amplificando problemi che avevano cominciato, già sul finire del 2021, a condizionare la ripresa. Grazie agli effetti protettivi prodotti dai vaccini anche nel nostro Paese, seppure con la necessaria gradualità , ci si stava avviando allâuscita dallâemergenza pandemica.
Sul piano economico perduravano però alcune difficoltà nel reperimento di alcune materie prime ed era emerso il serio problema dellâaumento dei costi per lâapprovvigionamento energetico.
Anche nelle Marche lo scenario era di luci ed ombre.
Il 2021 aveva fatto registrare un aumento sia della forza lavoro (+2213 unità , +0.3%) sia degli occupati (+4746 unità , +0.8%), con una ripresa anche del lavoro indipendente (+ 1967 unità , +1.4%).
Gli aspetti critici riguardavano lâoccupazione femminile (- 286 unità , -0.1%); il calo della forza lavoro nelle province di Ancona e Macerata e degli occupati a Macerata (- 3405 unità , - 2.71%); la contrazione importante del settore industria ( - 15374 addetti) a fronte della crescita degli altri settori ( agricoltura + 1112; costruzioni
+1376; commercio +1999; servizi + 15632); la perdurante difficoltà a qualificare il lavoro dei giovani.
Era già evidente  come fosse indispensabile, oltre che favorire lâinnalzamento tecnologico delle produzioni, rivitalizzare il mercato del lavoro, dando nuovo impulso alle politiche attive, attuando al meglio le linee dâintervento di Programmi innovativi come il GOL (Garanzia occupabilità lavoratori), ma anche accelerare lâopera di potenziamento delle infrastrutture, la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma e le tante azioni volte a dare nuove prospettive di sviluppo alle Aree interne.
La guerra ha acuito tutti i problemi in campo e creato una condizione di grande incertezza.
Anche nelle Marche soprattutto agricoltura, agro-alimentare, panificazione e calzaturiero sono entrati in forte difficoltà .
Le misure previste dal Governo nel DEF risultano troppo deboli.
Servono interventi più decisi  per aiutare famiglie ed imprese alle prese con il caro- bollette;  contenere il costo dei carburanti; arginare azioni speculative; combinare politiche di sobrietà nei consumi energetici con mantenimento delle capacità produttive; rafforzare il ricorso alle fonti di energia rinnovabili e salvaguardare il potere dâacquisto di salari e pensioni, messo a rischio dallâimpennata dellâinflazione. Per affrontare questa nuova condizione dâemergenza serve un confronto stabile tra Governo, Autonomie locali e parti sociali.  Lo stesso schema andrebbe adottato in ogni Regione per dare incisività alle politiche di sviluppo, considerando le peculiarità dei vari territori. Nel giorno della Festa dei lavoratori ribadiremo con forza le nostre posizioni. Dare centralità al rispetto della dignità delle persone e al lavoro è la via maestra per dare concretezza agli ideali di libertà , giustizia e democrazia, dai quali consegue quello di pace e ai quali va ispirato ogni progetto di sviluppo, in Italia come in ogni parte del mondo.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
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