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Leonardi (FDI): “Con la Riforma degli Enti Sanitari si rafforza il binomio sanità-territori e si elimina la burocrazia decisionale”

“La Riforma degli Enti Sanitari, appena approvata, rappresenta l’architrave necessario per una sanità più vicina ai cittadini, dopo lo stop agli ospedali unici e gli investimenti per il personale il prossimo passo sarà il Piano Socio Sanitario per redigere il quale era fondamentale ridisegnare la cornice sulla quale basarlo dopo aver commissionato studi sui fabbisogni reali in termini di servizi sanitari regionali”.

Questo il commento dal consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Elena Leonardi, nonché presidente della IV Commissione consiliare Permanente Sanità, sulla Legge regionale 128.“Molteplici sono i pilastri presenti. Contenuti che avevamo illustrato durante la campagna elettorale per le Regionali e sui quali, dunque, abbiamo ricevuto un preciso mandato da parte della maggioranza dei marchigiani, mantenendo coerentemente la parola, come siamo soliti fare. Tornando ai contenuti, era necessario superare le criticità evidenziate da 20 anni a questa parte, acuite con la crisi sanitaria pandemica, per questo abbiamo previsto – primo pilastro - una forte semplificazione con i centri di comando che si riducono da 9 a 7, con 5 Aziende Sanitarie Territoriali con la propria autonomia e personalità giuridica e, quindi, con la possibilità di andare a incidere celermente sul territorio provinciale al quale fanno riferimento. In più l’Inrca come istituto di ricerca e cura che si focalizzerà sulla tematica della longevità che vede la nostra Regione ai primi posti della classifica. E, infine, Torrette, ospedale di 2° livello, che sarà il punto di riferimento per le eccellenze delle Specialistiche, oltre che affiancarsi alla clinica universitaria. Il secondo pilastro è rappresentato dalla collaborazione posta in essere con le quattro Università marchigiane che sono state e saranno coinvolte, sempre più, per studi, convenzioni, piani, confronti. Soprattutto nella stesura del Piano Socio Sanitario calibrato sullo studio dei fabbisogni commissionato all’Università politecnica delle Marche e ad altri istituti di ricerca. E questo per calibrare la programmazione sulle reali esigenze dei marchigiani valutate sulle prestazioni effettivamente richieste e su quelle che, al contrario, vengono erogate fuori Regione, andando a contrastare l’aumento esponenziale della mobilità passiva che, purtroppo, si è verificato nel corso degli ultimi anni, e che ha determinato un danno economico alla sanità pubblica marchigiana. Il terzo pilastro è fra i più importanti e riguarda il capitolo degli investimenti sul personale che, al contrario, non è stato mai promosso con questa portata da chi ci ha preceduti al governo delle Marche. Più di 6 milioni di euro di fondi regionali per formare il futuro personale medico: almeno 110 borse di studi di medicina generale e 42 contratti di formazione per medici specialisti ospedalieri. Per colmare un vuoto che, a causa di una mancata programmazione a livello europeo e italiano, si sta verificando, pianificando sulla base delle prossime collocazioni in pensione e guardando al futuro. Infine, il quarto pilastro è l’allargamento democratico con il coinvolgimento fattivo dei Sindaci, attraverso le Assemblee dei Sindaci che potranno incidere, attraverso le loro valutazioni, e collaborare in prima persona alla nuova sanità delle Marche”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


da Elena Leonardi, Consigliera regionale di Fratelli d'Italia