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Università: sul diritto allo studio i GD scrivono ai consiglieri regionali del PD

Rispetto alla proposta di legge di riforma in materia di diritto allo studio, i Giovani Democratici delle Marche si permettono di richiamare, ancora una volta, la cortese attenzione delle SS.VV. su quanto di seguito evidenziato.



La Riforma del Dsu nelle Marche è oramai divenuta un susseguirsi di slogan e pressioni politiche: da un lato chi vorrebbe conservare gli status quo, dall’altro chi vorrebbe eliminare “i costi della politica”, altri ancora propongono di rendere gli Enti degli uffici meramente burocratici. Comportamenti questi che vanno a scapito dei diritti degli studenti, fruitori unici dei servizi; che non consentono di mettere in atto progetti virtuosi, essendo gli organismi degli Ersu in proroga da due anni.





A tutto questo i Giovani Democratici dicono no, e lo ribadiscono di nuovo con forza!





Non si è contrari alla Riforma, anzi. Circa due anni fa, i Gd hanno presentato a Voi Consiglieri, così come al Presidente della Regione, un documento in cui si spiegava il proprio punto di vista sulla materia; idee che hanno trovato una concretezza appena due mesi fa quando Vi è stata inviata una proposta di legge compiuta ed in linea con l’assetto istituzionale che altri Regioni amministrate dal centrosinistra hanno adottato anni fa. Sono rimaste poche le Regioni italiane ad avere ancora un sistema così frammentato: l’Abruzzo, la Campania, la Sardegna e la Lombardia. Fra le altre Regioni, alcune hanno già un Ente Unico o stanno riformando il Dsu in tal senso.





Siamo favorevoli alla Costituzione di un Ersu Unico con un CdA, un Direttore e dei Comitati Territoriali.





Siamo contrari ad un Ente Unico con un Unico Direttore. Gli studenti hanno il diritto di esprimere le proprie istanze in un organo realmente decisionale: esprimere pareri non significa decidere. Gli studenti, fruitori unici dei servizi erogati dagli Ersu hanno il diritto-dovere di proporre e controllare progetti e servizi in base alle necessità e le problematiche che nessuno meglio di loro può conoscere.





Le stesse considerazioni valgono per gli Atenei ed i Rettori: hanno ragione Corradini, Pivato e Lacchè nell’affermare nella loro lettera alla 1a Commissione Consiliare del 19 marzo, con riferimento alla proposta di eliminare il consiglio di amministrazione dell'ente unico regionale per il diritto allo studio, "che di fatto si estromette dalla governance del diritto allo studio universitario i principali destinatari degli interventi" e soprattutto quando affermano "solo un organo realmente deliberante, dotato di poteri di gestione e rappresentativo delle istanze degli studenti e delle università potrebbe contemperare la necessaria dimensione unitaria del sistema con le politiche territoriali di sviluppo del diritto allo studio".





Alla luce di quanto appena detto chiediamo che l'ERSU unico regionale si doti dei seguenti organi: il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Direttore, il Revisore unico dei conti.





Si è convinti che il Consiglio di Amministrazione debba essere composto da cinque membri: tre nominati dal Consiglio Regionale tra soggetti di comprovata esperienza in materia, uno per ogni Provincia sede di Ateneo, uno eletto dalla Consulta degli Studenti, uno eletto dal comitato di coordinamento dei Rettori delle Università marchigiane (CRUM).





Il Direttore dovrebbe essere nominato dalla Giunta su proposta del Cda mentre il revisore unico potrebbe essere nominato dalla minoranza del consiglio regionale.





Questa proposta consente non solo la governabilità dell’Ente ma anche di razionalizzare le risorse economiche e di contemperare l'esigenza di tutti i principali attori del Diritto allo Studio per la costruzione del nuovo Ente unico.





Infine, i Giovani Democratici delle Marche tengono a chiarire che se questa Riforma non fosse ancora possibile, per cause che in ogni caso non intendiamo sposare, ad eccezione della revisione della normativa nazionale in corso, ritengono opportuno far sì che rimanga l’assetto attuale al fine di non adottare scelte dettate da logiche diverse dai legittimi interessi studenteschi di uniformità di trattamento (governo della burocrazia). Tuttavia, occorre rinvenire che la “conservazione dell’attuale modello” sia una occasione mancata per riformare le istituzioni in un senso più moderno ed efficiente.





IL SEGRETARIO REGIONALE


Matteo Terrani


IL SEGRETARIO NAZIONALE


Fausto Raciti


PORTAVOCE RETE UNIVERSITARIA NAZIONALE


Federico Nastasi


I CONSIGLIERIi CNSU e CUN


Enrico Lippo


Elisa Ljiljanic


Vincenzo Sansone


GIOVANI DEMOCRATICI | UNIONE REGIONALE

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