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A Popsohia 2012 una mostra inedita su Steve Jobs e la filosofia di Apple

A meno di un anno dalla scomparsa di Steve Jobs e in occasione dei trent'anni di attività della catena MEDStore di Sandro Parcaroli, azienda leader nella distribuzione dei prodotti Apple nel Centro Italia, Popsophia allestirà all'interno del Festival 2012 la mostra dedicata al genio visionario del creatore di Apple. Il titolo scelto dal direttore artistico, Evio Hermas Ercoli, sarà “Il vangelo secondo Steve Jobs. Apple tra tecnica e filosofia”.



Sono solo due le altre esposizioni nazionali aventi come oggetto il mondo Apple e la figura di Steve Jobs, quella presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, e quella del Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, e ora Popsophia porta la leggenda di Jobs nel cuore della penisola. La mostra, curata da Sara Francia e con il supporto per la parte tecnologica, dell'ingegner Emanuele Frontoni, docente dell'Università Politecnica delle Marche, ha il compito di far ripercorrere, a quanti la visiteranno, la storia dell'azienda e del suo fondatore, dalle origini nel garage di Cupertino nel cuore della Silicon Valley, sino al raggiungimento dei vertici del mercato tecnologico globale.





La chiave di lettura della mostra è duplice: quella della tecnica e quella dell'estetica ripercorse attraverso la storia degli oggetti e la loro funzione nella nostra vita. Da questo connubio inscindibile nella filosofia di Jobs sono nati strumenti rivoluzionari come i telefoni touch e i pad. Tecnica ed estetica fuse in un marchio tanto riconoscibile (la mela primordiale) che da oggetto radical, quasi di nicchia (“think different”) si fa oggetto di massa, restando però ancorato alla sua funzione sociale di distinguere gli adepti dagli scettici. Non è affatto un caso che Popsophia, genere del pensiero critico che cerca di spiegare chi siamo attraverso i fenomeni del contemporaneo, volga il suo sguardo a Steve Jobs, colui che nella propria fame di conoscenza, coniugando visione d'insieme e attenzione ai dettagli, ha fondato due realtà rivoluzionarie. La Apple, sancendo un connubio, primo nel suo genere, e cioè quello tra tecnica ed estetica, e la Pixar, rivoluzione nel mondo del cartone animato, che ha fuso la grafica computerizzata alla capacità di concepire l'immagine animata.





E non è nemmeno un caso che la mostra-evento prenda vita in partnership con MedStore, azienda che ha sposato la filosofia di Jobs, divenendo, nel corso dei trent'anni di attività, marchio di garanzia per la distribuzione Apple in tutto il Centro Italia. Esattamente in linea con la concezione dell'Apple Genius Bar, ambiente informale e amichevole, i MedStore non sono solo punti vendita ma anche spazi dove l'informatica e la formazione viene democraticizzata, aprendo a tutti l'accesso al mondo Apple, sempre nella filosofia del rendere semplice il complesso. Nel corpo centrale della chiesa di San Francesco, dove sarà allestita la mostra, una vera e propria nave costituita da ampie teche, saranno ospitati gli oggetti fisici di culto della storia Apple, (in gran parte provenienti dalla collezione privata di Sandro Parcaroli) mentre nelle quattro nicchie degli altari laterali della chiesa saranno proiettati video e interviste inediti sulla storia dell'azienda e del suo fondatore, comandati dall’utente su i-pad collegati via apple-tv ai proiettori.





Dopo la chiusura nel mese di settembre, il progetto mostrerà i suoi aspetti più formativi nel mese di ottobre, rivolgendosi al mondo delle scuole e promuovendone attività complementari. Il verbo di Steve Jobs entrerà così all'interno di Popsophia 2012 in uno spaccato sul rapporto "molto pop" tra uomo e oggetto che nei prodotti Apple raggiunge vette mistiche “nella tensione quasi erotica che spinge all'acquisto”. La mostra è stata presentata nella sede di Med Store dal direttore artistico del Festival, Evio Hermas Ercoli, e dall'amministratore di Med, Sandro Parcaroli. "Nel 1982 comprai il primo computer Apple – ha raccontato Parcaroli -, e nel 1985 visitai gli stabilimenti dove conobbi Steve Jobs. Lì lavoravano 300 addetti che sfornavano un computer ogni 27 secondi. Da allora la storia di Apple parallelamente a quella del suo fondatore ha avuto alti e bassi, ma oggi è una, anzi è la, storia di successo planetario".

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