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Senigallia: muore di epatite C. Ministero condannato a 1,4 milioni di risarcimento

Contrae l’epatite C a causa di una trasfusione e il Ministero della Salute è condannato al pagamento di un risarcimento di oltre 1,4 milioni di euro. E’ la sentenza emessa dalla Prima sezione civile del Tribunale di Ancona, dopo la lunga battaglia legale intrapresa dalla signora Arabella Bacchiocchi (nel frattempo deceduta) e dai suoi eredi contro il Ministero.



Il contagio infatti avvenne nel 1969, quando la vittima fu costretta ad una trasfusione di sangue, rivelatosi poi infetto. Una sentenza destinata a fare scuola.





“L’importanza di questa sentenza - spiega Gabriele Rossini, legale della famiglia Bacchiocchi- sta nel fatto che benché all'epoca del contagio l'epatite C non fosse ancora stata individuata, né diagnosticabile, il giudice abbia comunque ravvisato di applicare il criterio di responsabilità. Secondariamente, il Tribunale non ha ritenuto caduto in prescrizione il diritto ai fini del risarcimento perché andrebbe calcolata dal momento della percezione del danno, di cui la signora Bacchiocchi si rese conto decenni dopo la trasfusione”.





Nel merito dunque, "la sentenza del Tribunale dorico -aggiunge il legale- ha riconosciuto il nesso causale tra la trasfusione del '69 e il contagio che ha poi portato al decesso della paziente". Viene dunque riconosciuta la responsabilità dell'allora Ministero della Sanità anche perchè in un ricovero ospedaliero avvenuto nel 1995 alla paziente non fu ancora diagnosticata. Ad aggravare la posizione del Ministero della Salute hanno concorso altri due fattori. Il fatto che la giurisprudenza “sin dalla fine degli anni '60 ha segnalato il rischio di trasmissione di epatite virale la cui rilevazione era già possibile”, e poi la legge 592/67 che riconosce “obblighi normativi in ordine ai controlli volti ad impedire la trasmissione di malattie mediante sangue infetto”.





Tenuto conto di tutti questi fattori, il Tribunale di Ancona ha condannato il Ministero della Salute al pagamento dei danni (stimati in 840 mila euro) agli eredi della signora Bacchiocchi e delle spese per un totale di 1,396 milioni, oltre ai 77 mila euro già versati in via previsionale.

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Giulia Mancinelli (vivere.biz/giuliamancinelli)