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Senigallia: Taglio del nastro per la mostra su Carlo Cesarini, presto una via o una piazza

Nella splendida cornice della Rocca Roveresca è stata inaugurata la mostra su Carlo Cesarini da Senigallia, il celebre scenografo senigalliese che ha contribuito ad un pezzo di storia della televisione italiana.



Un omaggio necessario e dovuto all’artista scomparso nel 1996 che, modificando il suo cognome, ha voluto portare il nome della nostra città in giro per il mondo- sottolinea il sindaco Maurizio Mangialardi che ha poi preso un impegno con la famiglia Cesarini- presto anche una via o una piazza dedicata a Carlo”.





La città di Senigallia, come sottolineato più volte dal sindaco e dall’amministrazione deve molto a Cesarini per questa ragione gli eventi a lui dedicati non si limiteranno ad una mostra. “La città deve molto a questo artista e senigalliese- continua il primo cittadino- e non un solo evento come la mostra”. “Il progetto- continua il giornalista Rai Gianni di Giuseppe, organizzatore della mostra e curatore dell’opera catalogo della mostra ‘Scene, Cesarini da Senigallia’- è stato reso possibile dall'impegno di tante persone, dall’amministrazione e dalla famiglia dello scenografo che introdusse numerose novità nel mondo della televisione”.





Cesarini introdusse infatti nella scenografia elementi innovativi come i primi piani o quelli che prima erano considerati errori, come l’orchestra e l’architettura dello studio visibili. “Il progetto – fa eco l’assessore alla cultura Stefano Schiavoni- come è avvenuto per Mario Giacomelli non si limita a questo ma prevede altri eventi dedicati al senigalliese che ha fatto la storia della televisione”. Una carriera televisiva che in parte Cesarini ha condiviso con l’amico Antonio Lubrano, il conduttore televisivo che non è voluto mancare all’inaugurazione.





Non sarei mancato neanche se fossi stato avvisato un minuto prima dell’inaugurazione- commenta Lubrano- perché lavorare con lui era piacevole sia dal punto di vista umano che professionale”. “Rimasi impressionato- ripensa emozionato il conduttore- quando mi disse che uno spettacolo può andare in scena anche senza una scenografia perché, per farla, basta la fantasia dello spettatore. E se ci pensiamo bene, è una verità ancora attuale. Ma anche quando, entrato nelle Grotte di Frasassi dove ha introdotto 5 mila punti luce senza offuscare la luce naturale, mi disse che era come tornare nel ventre della madre. Una concretezza e ricchezza poetica che Carlo sapeva mettere in tutto ciò che faceva”.





Uno scroscio di applausi ha quindi preceduto il taglio del nastro e la visita nelle sale della Rocca Roveresca, dove fino al 31 agosto saranno visitabili le foto e i video degli spettacoli oltre ad immagini originali di Carlo Cesarini concesse dai familiari. Ancora nessuna data, ma per ricordare lo scenografo, sulla spiaggia di velluto sono attesi grandi nomi dello spettacolo come Raffaella Carrà e Pippo Baudo.

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Sudani Scarpini