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Confindustria e Banca Marche presentano il rapporto 2013 sull'industria marchigiana

E' stato reso noto il Rapporto 2013 sull’industria marchigiana a cura di Confindustria Marche e Banca Marche. Di seguito un estratto sul quadro regionale dell'attività produttiva e commerciale e uno sulla situazione occupazione e lavorativa.



L’andamento dell’economia regionale nel 2013 è stato condizionato dal perdurare dell’intonazione negativa della domanda interna, aggravata dalle difficili condizioni del mercato del lavoro e dei redditi delle famiglie, che ha colpito le imprese in maniera generalizzata tra i vari settori. La migliore intonazione della domanda estera, in particolare in alcuni mercati di destinazione delle merci regionali, è riuscita a sostenere solo parzialmente i livelli produttivi delle imprese, non compensando il gap negativo generato dalla dinamica della domanda interna.


Secondo i risultati delle Indagini Trimestrali del Centro Studi di Confindustria Marche, nella media del 2013, la produzione industriale ha registrato una flessione dello 0,9% rispetto all'anno precedente, risultato migliore di quello rilevato a livello nazionale (-2,7%).


Tutti i principali settori manifatturieri hanno sperimentato contrazioni dell’attività produttiva ad eccezione delle calzature (+1,1%) e della gomma e plastica (+0,4%): variazioni negative superiori alla media sono state registrate dai minerali non metalliferi, dalla meccanica e dal tessile-abbigliamento mentre flessioni più contenute sono state registrate dal legno e mobile e dall’alimentare.


In flessione anche l’attività commerciale dell’industria marchigiana: nella media del 2013 le vendite complessive sono diminuite dell’1,6% in termini reali.


Sul mercato interno, dopo una forte caduta nel primo trimestre dell’anno, si è registrata una sostanziale stazionarietà delle variazioni rimaste tuttavia sempre in terreno negativo: nella media del 2013 le vendite sul mercato interno sono diminuite del 4% rispetto all’anno precedente.


Tutti i principali settori dell'industria regionale hanno registrato flessioni delle vendite: particolarmente negativo l’andamento dei minerali non metalliferi, della meccanica e del tessile-abbigliamento. In diminuzione, anche se con intensità inferiore alla media, sono risultate le vendite delle calzature, dell’alimentare, del legno e mobile e della gomma e plastica.








La dinamica occupazionale registrata nelle Marche nel 2013 è risultata più debole di quella nazionale. Gli occupati sono diminuiti di 22 mila unità, pari a -3,4% rispetto alla media 2012, e la contrazione ha interessato tutti i settori produttivi: -12 mila unità nei servizi (- 3%), -3.900 unità nell’industria in senso stretto (-2%), -3.600 unità nelle costruzioni (-8,7%) e -2.700 unità circa in agricoltura (-16,4%). In diminuzione anche l'offerta di lavoro: nella media del 2013, le forze di lavoro sono diminuite di circa 9.000 unità pari al -1,3% rispetto al 2012.


Il tasso di attività (15-64 anni) ha perso tre decimi di punto attestandosi al 68,8% (69,1% nel 2012), valore più elevato sia della media nazionale (63,5%) che di quella delle regioni centrali (67,4%). In forte crescita sono risultate le persone in cerca di lavoro nelle Marche (+20% pari a circa 13 mila unità) mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto l’11,1%, superando di due decimi di punto quello delle regioni del Centro (10,9%).


Il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni nelle Marche si attesta al 36,1% (40% in Italia), mostrando un ulteriore incremento rispetto al 2012 (28,6%).


Nell’anno 2013 le ore di cassa integrazione sono aumentate del 22,6% rispetto all’anno precedente passando da 38 milioni del 2012 a 46,8 milioni del 2013. In aumento sono risultati gli interventi ordinari (+68,9%) e quelli in deroga (+18,8%); in diminuzione quelli straordinari (-4,1%).


Dall’analisi dei dati per ramo di attività emerge un aumento delle ore complessive autorizzate nell’edilizia (+44,6%), nell’artigianato (+25,8%), nell’industria (+21,6%) e nel commercio (+11,2%); in flessione nei settori vari (-68,8%). Quadro regionale: mercato del lavoro


 

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