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Sturani (Coni): 'La Regione investa risorse nella prevenzione della salute attraverso lo sport'

Mercoledì ho avuto il piacere di intervenire all’iniziativa organizzata dall’ASUR-Marche al Palaindoor di Ancona dedicata a “Muoversi per guadagnare salute”.



Si è trattata di una occasione molto importante che ha messo a confronto operatori sanitari, sportivi, amministratori locali e mondo della scuola sul tema dello sport e dell’attività fisica  come elemento fondamentale di prevenzione della salute dei cittadini. Lo sport fa bene, migliora la qualità della vita, allunga la vita e fa risparmiare costi sociali e sanitari al Paese, lo dicono tutti gli operatori. E’ sicuramente un argomento centrale per la nostra società in evoluzione: un tema su cui tanti insistono ma su cui purtroppo pochi in Italia passano dalle parole ai fatti.





All’incontro ho potuto apprezzare quanto sia importante il coinvolgimento e il coordinamento di tutti i soggetti che operano nel settore in primis, e va ringraziata per questo,  la Regione Marche che ha coinvolto i diversi soggetti portatori di interesse: l’attività fisica e lo sport sono stati inseriti  all’interno del Piano regionale per la prevenzione, ed è una decisione molto positiva.





Ora però c’è la possibilità di fare alcuni passi avanti e di impegnarsi in modo concreto, coordinando innanzitutto i diversi soggetti .





Le cose da fare non mancano, sia piccole che grandi, e il Coni insieme a tutto il mondo sportivo può dare un contributo. Provo a mettere in fila qualche suggerimento.





Si deve per prima cosa partire dalla scuola e dai giovani: l’Italia è oggi  l’unico paese in Europa in cui ancora l’educazione fisica – nella scuola primaria - non è materia curricolare. Questo vuole dire che ci sono molti istituti in cui non si fa nemmeno un minimo di movimento. Da anni sono attive alcune sperimentazioni- con il contributo del Coni, del Ministero Istruzione e anche della Regione Marche - che permettono a quasi la metà delle classi della scuola primaria marchigiane di fare educazione motoria con l’ausilio di insegnanti laureati in scienze motorie, ma dobbiamo porci l’obiettivo che in tutte le classi, dall’inizio dell’anno scolastico, si facciano almeno due ore a settimana di attività ( negli altri Paesi europei ci sono esperienze di tre ore settimanali); servono poi investimenti per mettere in sicurezza le palestre scolastiche – insieme alle scuole - , così come previsto dal Presidente del Consiglio Renzi (considerando questi investimenti fuori dal patto di stabilità per i Comuni); sono poi da prevedere convenzioni con i Comuni e le Province per aprire al territorio e alle associazioni sportive le palestre  scolastiche  al di fuori dell’orario di lezione.





Ci sono infine  interventi a costo zero o quasi che si possono realizzare anche subito: diffondere in tutti i comuni i pedibus  (i percorsi pedonali per andare a scuola), favorire la realizzazione di piste ciclabili in sicurezza, togliere dalle scuole le macchinette che vendono merendine e bibite gassate e sostituirle con distributori di acqua e frutta fresca, utilizzare nelle mense scolastiche prevalentemente cibi a chilometro zero.





L’altra fascia su cui si deve intervenire è la popolazione anziana anzi, come ci ha ricordato Giuseppe Ottaviani (il campione di atletica leggera che all’età di 98 anni ha vinto 10 medaglie ai campionati mondiali master), la popolazione longeva: in questo caso si possono mettere in rete e coordinare le tante iniziative locali per la mobilità a piedi che stanno sorgendo, si può facilitare l’uso degli impianti sportivi comunali nelle ore del mattino, quando sono poco utilizzati, coinvolgendo il mondo dell’associazionismo sportivo.





Per fare tutto ciò servono risorse, non tantissime, ma bisogna trovarle. Lanciamo quindi una sfida in positivo a Regione Marche: sia la prima regione in Italia a destinare una quota certa del bilancio, lo 0.5% della spesa sanitaria, alla prevenzione e quindi anche all’attività motoria per tutte le età. In Europa già lo fanno, con percentuali sei volte più alte. In questo modo solo nelle Marche si ricaverebbero 14 milioni di euro da investire sulla salute dei cittadini e parlo di investimento e non di spesa per un motivo ben preciso: ormai è accertato che un euro investito per fare sport equivale a tre euro risparmiati in spesa sanitaria e, come ricordava proprio al convegno da cui siamo partiti il Presidente della Regione Gianmario Spacca, un giovane in salute “costa” al bilancio regionale 550 euro, una persona malata 6500. La sfida è semplice: investiamo adesso sullo sport come elemento di prevenzione per la salute di tutti, noi come CONI Marche ci mettiamo a disposizione con la nostra esperienza, con la formazione, con la progettualità. Se la Regione ci sta, sono sicuro che ne avremo benefici per tutti gli anni a venire.


 

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Fabio Sturani (Coni)