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Jesi: l'Associazione azionisti privati di Banca Marche pronta a dare battaglia

Si è tenuta presso la Fondazione Colocci, mercoledì 14 maggio, l’assemblea dell’Associazione azionisti privati di Banca Marche. Tema principale, le strade da prendere per salvaguardare gli interessi dei tanti privati che hanno investito nell’istituto marchigiano, oltre all’approvazione del bilancio.



Il bilancio dell’associazione, che conta 276 soci nel 2013, ha chiuso sostanzialmente in parità (con una perdita di esercizio pari ad euro -158,11). Nel bilancio preventivo 2014 sono calcolati 282 soci. La sede, come sostiene il presidente Bruno Stronati, ha bisogno di attrezzature che, grazie al pagamento di tutte le quote, potranno essere acquistate.





E’ stato sempre compito del presidente Bruno Stronati introdurre l’avv. Corrado Canafoglia, coordinatore regionale dell’associazione consumatori, che ha illustrato alla folta platea le possibilità di azioni di responsabilità a tutela dei propri interessi.





Gli azionisti di Banca Marche si dicono sfiduciati, arrabbiati e si sentono derubati. C’è anche chi ritiene l’attività dell’associazione stessa “deludente, perché poteva essere deliberata la scelta di agire penalmente già nel corso della precedente assemblea”.





Gli azionisti guardano con sfiducia al futuro dell’istituto, che “sembra navigare nel buio”. Così Stronati: “Sono 340 i dipendenti in pre-pensionamento, il commissariamento continuerà verosimilmente fino alla risoluzione di tutti i problemi dell’istituto. Non risultano ad oggi ulteriori contatti con la cordata di imprenditori che si era proposta inizialmente. Non sappiamo se ci siano ulteriori interessamenti, oltre ad alcune voci su Intesa”.





E’ stata poi la volta dell’avv. senigalliese Canafoglia, il quale ha esposto all’assemblea una accurata relazione per spiegare la situazione e per proporre alcune soluzioni, in merito alle azioni da intraprendere per vedersi forse risarcire i danni subiti.





Dall’assemblea è emerso che gli azionisti sono determinati a proteggersi, e proclamano battaglia.

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Cristina Carnevali