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Fp Cgil AV2, 'I conti della sanità regionale sistemati tagliando il personale'

Ci si sofferma su quanto affermato dal segretario del PD delle Marche Francesco Comi. Ora, agli scriventi non interessano, almeno in questa sede, le considerazioni di carattere generale sulla situazione politica regionale seppure abbastanza complicata e precaria, anche perché, al di la della forma, la sostanza ruota intorno alla stucchevole disputa sul terzo mandato del Governatore, che a quel punto verrà certamente nominato “Signore delle Marche".

Il passaggio che qui interessa invece, riguarda il Servizio Sanitario Regionale, laddove si dice che "la sanità marchigiana è al primo posto in Italia".

Dal punto di vista del nostro osservatorio, l'affermazione risulta del tutto infondata.

L'unico modo di condividerla, infatti, sarebbe quello di far riferimento alla questione dei conti ed al pareggio di bilancio rispetto alle risorse disponibili, ma l'aver messo in pratica i tagli lineari al budget sanitario non ha nulla a che fare con la qualità dei servizi erogati. Anzi, come ovvio, esiste semmai un rapporto inversamente proporzionale.

In questi mesi, la FP CGIL ha ampiamente dimostrato, con più interventi, anche con comunicati stampa, le modalità con le quali, il presidente Spacca e il suo assessore hanno raggiunto l'obiettivo di ridurre i costi; nel giro di due anni sono stati segati 1.200 operatori della sanità marchigiana, sostituendo solo in minima parte il personale nel frattempo andato in pensione.

Pertanto la decantata operazione di equilibrio dei conti è stata, fin qui, una enorme riduzione del personale dipendente, perdita di posti di lavoro, peggioramento quali-quantitativo delle prestazioni ai cittadini.

Ma davvero i conti sono a posto? Ci permettiamo di dissentire visto che la regione si appresta ad emanare una delibera vincolante alle aziende sanitarie territoriali nella quale si mettono in evidenza gli ulteriori tagli da operare per adeguare i costi del personale alla norma (spesa 2004-1.4%), senza neanche tener conto che, questo vincolo, è stato spostato dal Patto della Salute (Lorenzin), dal 2015 al 2020. Più papisti del Papa, più realisti del Re, tanto a pagare sono i lavoratori e i cittadini!

Quindi, sgombriamo il campo da affermazioni di presunto Sistema Sanitario migliore del paese, perché le politiche finora adottate stanno determinando, sempre più, un logoramento dei servizi. Semmai, prima degli interventi pseudo riformisti, il sistema era in grado di fornire indubbie eccellenze, come ad esempio, l'Ospedale di Torrette.

Gli esempi da fare sono innumerevoli, si potrebbe partire dalla promessa del nuovo Ospedale Marche Nord, che sembra abbastanza compromessa, almeno questi sono i segnali che ci arrivano da quel territorio, ma possiamo rimanere tranquillamente in ambito di Area Vasta 2, per segnalare le incongruenze tra affermazioni e sostanza.

Nella visione della politica marchigiana, il sistema sanitario, non avrebbe dovuto subire effetti negativi da parte della riduzione dei trasferimenti dallo stato alle regioni, perché le riforma immaginata, una volta implementata, avrebbe razionalizzato il sistema stesso sia sotto il profilo ospedaliero che dei servizi socio-sanitari territoriali. Niente di tutto questo è avvenuto, siamo alle prese con progetti di realizzazione delle reti cliniche, delle Case della Salute, rimaste ancora tutte sulla carta con effetti facili da prevedere, le liste di attesa si allungano, la mobilità passiva verso altre regioni aumenta.

L'Area Vasta 2 nella sua parte, cosiddetta, di Ancona Sud è sostanzialmente abbandonata a se stessa, lasciando un intero territorio corrispondente ai comuni di Ancona, Loreto, Osimo, senza adeguata assistenza di prestazioni e strutture.

Ricordiamo ancora la chimera del nuovo Ospedale di rete all'Aspio che avrebbe dovuto integrare l'INRCA e Osimo, fermo al palo per le note vicende. In attesa di fare qualcosa di nuovo si lascia morire il vecchio. Se questo è il sistema sanitario migliore d'Italia non oso pesare alle altre sanità regionali.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


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