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Una legge sui servizi sociali nelle Marche, Busilacchi: "Un quadro che riguarda settori su cui non esistevano normative"

"E' davvero grande la soddisfazione per l'approvazione di una legge attesa da decenni e certamente la più importante legge riguardante il sociale delle ultime legislature".

Così il Presidente della V commissione Salute della Regione Marche, Gianluca Busilacchi, relatore di maggioranza della proposta di legge 280, sul sistema integrato dei servizi sociali è intervenuto martedi (25 novembre) in Consiglio regionale in occasione dell’approvazione della legge.

Unae vera legge quadro del welfare marchigiano, su cui era molto alta l'attenzione anche fuori dall'aula, dei Comuni, degli ambiti territoriali sociali (ATS) e dei tantissimi addetti
ai lavori.

"La Regione Marche oggi ha colmato un ritardo: la precedente legge (la 43) era del 1988, ma soprattutto dopo la legge quadro nazionale(la 328/2000) vi era la necessità di una normativa regionale che recepisse alcuni aspetti relativi al funzionamento e alla programmazione degli ATS finora previsti solo in delibera. Inoltre trovano un quadro normativo alcuni settori come la povertà, le dipendenze patologiche e gli anziani su cui non esistevano normative regionali e tutti gli interventi del welfare marchigiano trovano organicità in un Piano sociale che accorpa i piani di settore.

Tra le novità più significative l'istituzione di un Fondo regionale per le politiche sociali e di un Fondo per la non autosufficienza; la previsione di una garanzia sul livello essenziale delle prestazioni assicurate e anche un riferimento alla garanzia di un reddito minimo; la centralità dell'integrazione sociosanitaria negli ATS in accordo con i distretti.

Ma l'aspetto in assoluto più innovativo è quello relativo all'obbligatorietà della gestione associata dei servizi sociali da parte dei Comuni: una richiesta che viene dagli stessi ATS, ma anche da ragioni di efficienza della gestione dei servizi pubblici"Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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