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Allarme sicurezza in Vallesina, SAP: 'Incrementare l'attività del commissariato'. Distribuite spy pen

Dagli ultimi fatti di cronaca accaduti a Jesi, si comprende chiaramente che la sicurezza pubblica, negli ultimi giorni, è stata messa a dura prova.

La rissa fra stranieri in fondo alle Scalette della Morte nei giorni scorsi e quella di venerdì nella centrale Piazza della Repubblica, con il danneggiamento del Bar Centrale, seguite dall’ubriaco rumeno che dà in escandescenze al Pronto Soccorso, ferendo sanitari e poliziotti che cercavano di contenerlo, sono il risultato della mancata inclusione sociale di alcuni extracomunitari, che si ripercuote sulla collettività e rende le nostre città meno sicure.

Tocca poi agli angeli blu delle Volanti garantire la pubblica sicurezza, per 1300 euro al mese e con scarse dotazioni organiche e tutele normative, poiché non esistono ancora chiare regole d’ingaggio operative che proteggano gli operatori dal giudizio di chiunque. Senza considerare che tutti gli stranieri che hanno preso parte alla rissa e il rumeno, dopo l’arresto, sono stati immediatamente rimessi in libertà dalla Procura della Repubblica.

Tutto è affidato, quindi, alla professionalità degli agenti, che in alcuni casi non è sufficiente a tutelare la loro incolumità, dato che hanno riportato lesioni durante l’attività al nosocomio.

Ecco perché il Sindacato Autonomo di Polizia, nei giorni scorsi, ha distribuito anche a Jesi delle spy pen, con cui è possibile videofonoregistrare le fasi operative degli interventi, anche al fine di tutelare i cittadini. Il Segretario Provinciale, Filippo Moschella, ritiene che più utile del Posto Fisso di Polizia presso l’ospedale, sia l’incremento dell’attività operativa del Commissariato, anche garantendo la continuità del servizio del Poliziotto di Quartiere, che, lavorando nelle zone a rischio della città, ha la possibilità di monitorare e bloccare sul nascere situazioni di disagio che portano ai fatti accaduti.

Invece il Questore Cecere, nella sua personale visione della sicurezza, si ostina a svilire, di fatto, questo utile servizio, previsto dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica della Prefettura, per mezzo della mancata assegnazione di un congruo numero di agenti al Commissariato P.S. di Jesi.Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi


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