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Gestione dello studio tramite tablet e telefono: come fare?

Dai nostri tablet e dai nostri smartphone stiamo imparando a pretendere sempre di più. Ormai non esiste più nemmeno un individuo sulla faccia della Terra che si accontenti di utilizzare tali strumenti solo per chiamare o per gli sms: dalla fotografia ad internet, dalla navigazione satellitare all’intrattenimento, fino al loro nuovo ruolo (che si vedrà con maggior chiarezza in futuro) nell’ecosistema di quella che viene chiamata l’internet delle cose.


Smartphone e tablet sono diventati compagni inseparabili delle giornate, il nostro primo pensiero al mattino appena apriamo gli occhi, l’ultimo prima di andare a dormire.



E tra le tante cose in cui in futuro gli stessi smartphone e tablet diventeranno sempre più importanti c’è l’istruzione. In molte scuole la tecnologia è entrata con le lavagne interattive multimediali (le LIM); ma ciò che in futuro potremo fare armati di un dispositivo connesso ad internet è destinato a cambiare completamente il modo con cui da sempre ci si relazione con la scuola e la formazione.



Tablet e smartphone contribuiscono già oggi e lo faranno maggiormente in futuro a portare la scuola in casa; non è fantascienza ma un qualcosa che ha da subito preso forma nelle proposte innovative di alcune realtà, come quella dell’ Università online di Unicusano, per citarne una, o dei tanti altri atenei telematici italiani.



Qual è la proposta delle università telematiche? La proposta è quella di rovesciare l’ordine delle cose e fare in modo che, grazie al web, sia l’università ad entrare nelle case degli studenti e non questi ultimi ad entrare nelle facoltà. Invece di recarsi in aula per le lezioni, gli studenti possono seguirle collegandosi via streaming (e quindi via tablet ed smartphone) al sito dell’università.



Sempre online possono richiedere l’assistenza didattica ed amministrativa, o possono scaricare tutto il materiale necessario allo studio (dispense, lezioni, manuali etc). A dimostrazione che non si tratta di fantascienza ma di una realtà già attuale basti pensare che in Italia sono quasi 50 mila i ragazzi e le ragazze iscritti a questi atenei telematici, i quali peraltro sono riconosciuti come equipollenti alle università statali.



Non sorprende scoprire che smartphone e tablet siano stati l’humus ideale su cui fare aderire queste nuove possibilità. Tali dispositivi già da diversi anni infatti erano diventati degli strumenti di uso comune per gli studenti non solo per la navigazione sul web ma anche per l’organizzazione dello studio, il tutto grazie alle numerose apps dedicate al mondo della scuola.



Tra le più scaricate, sia nell’universo iOS sia in quello Android, ci sono ad esempio quelle che fungono da libretto universitario virtuale, una sorta di diario su cui gli studenti non solo possono segnare i risultati degli esami conseguiti ma possono anche calcolare dinamicamente la media e definire un proprio piano di studi, ovunque si trovino, a casa come all’università o ad un pub. Sempre connessi.


redazione