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Depositate le motivazioni della Sentenza di assoluzione di Ciccioli dalle accuse di diffamazione

Sono state depositate da parte del giudice del Tribunale de L'Aquila, Dott. Giuseppe Greco, le motivazioni della sentenza di assoluzione dell'On. Carlo Ciccioli, all'epoca dei fatti Vice Coordinatore regionale del PDL ed attualmente Portavoce regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, nelle quali viene ribadita chele sue affermazioni nei confronti della dott.ssa Giuliana Filippello, moglie dell'Assessore Paolo Canducci, non sarebbero state diffamatorie, ma rientranti nel diritto di critica politica nei confronti delle scelte del Sindaco di San Benedetto del Tronto, Giovanni Gaspari.

In particolare scrive il magistrato dott. Greco che "Appare assolutamente evidente che il suo intervento fosse indissolubilmente legato all'incarico di vice coordinatore regionale del ricordato partito politico. In ordine alle vicende interessanti l'amministrazione cittadina di San benedetto del Tronto non può essere revocato in dubbio che egli fosse chiamato a svolgere un ruolo certamente primario e fosse dunque pienamente legittimato ad esternare la sua visione, di parte, delle scelte che il sindaco della città operava in quel momento in ordine alla composizione della giunta cittadina."

... "nel caso in specie il Dott. Ciccioli rivolgeva aspre cirtiche al sindaco in relazione alla scelta di conferire un'importante carica pubblica ad una persona legata da matrimonio con un magistrato che svolgeva le sue delicate funzioni nello stesso territorio." ... "non v'è dubbio che il contenuto del comunicato in questione possa essere considerato sgradevole e poco diplomatico, ma appare altresì indubbio che nel dibattito e nell'agone politico ogni accusa, purché non falsa o in sè per sè diffamatoria o calunniosa, debba essere considerata legittima. Non può essere impedito al responsabile regionale di un partito politico di esprimere le proprie valutazioni negative sulle scelte amministrative operate dalla parte avversa..."

... "ciò, ad avviso, dell'odierno giudicante, appare escluso da una corretta lettura di quel comunicato, che, se scevra da pregiudizi, pone la persona ed il ruolo professionale della querelante compelatmente al di fuori da qualsiasi valutazione poco lusinghiera e, men che meno, diffamatoria." Da cui la conclusione della sentenza che afferma che "Carlo Ciccioli è assolto dal reato a lui ascritto perché il fatto non costituisce reato". Speriamo - ha affermato Carlo Ciccioli - che questa sentenza metta finalmente termine ad un inutile contenzioso su una polemica che è squisitamente politica e non certo giudiziaria.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


Carlo Ciccioli, Onorevole