Banca Marche, Codacons: 'Chi è stato imbrogliato con le obbligazioni subordinate riavrà i suoi soldi'
Si è tenuto ieri (2 febbraio) un importante incontro a Roma tra Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione, e una delegazione del Codacons, presieduta da Carlo Rienzi.
Al centro della riunione, l’arbitrato in tema di banche che il Governo ha affidato proprio all’Anac e i criteri che verranno stabiliti per rimborsare gli obbligazionisti coinvolti nel salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti.
Nel corso dell’incontro è emerso un preciso impegno da parte di Cantone: gli investitori che dimostreranno di essere stati imbrogliati con la sottoscrizione delle obbligazioni subordinate, verranno immediatamente risarciti. Non solo. Il Presidente dell’Anac ha annunciato entro i prossimi 15 giorni i decreti attuativi relativi all’arbitrato, e ha assicurato che i procedimenti relativi ai risparmiatori si chiuderanno entro un tempo massimo di 2 anni.
Ma il Codacons ha portato a casa un altro importante risultato: la garanzia che i risparmiatori, anche nel caso in cui accetteranno gli indennizzi decisi con l’arbitrato, potranno avviare azioni di responsabilità per la parte residua degli investimenti.
Il Codacons – che in ogni caso non condivide l’istituto dell’arbitrato, dal momento che tutti i risparmiatori traditi vanno risarciti integralmente – ha presentato inoltre le seguenti proposte al presidente dell’Autorità Anticorruzione, finalizzate ad aumentare la platea dei soggetti che potranno accedere all’arbitrato e incrementare i risarcimenti in loro favore:
- Estendere l’arbitrato anche agli azionisti che hanno visto azzerato il valore dei titoli;
- Eliminare qualsiasi limitazione all’azione giudiziaria da parte di chi aderisce all’arbitrato;
- Inserire la rappresentanza dell’associazione dei consumatori cui il soggetto interessato può conferire mandato anche in forma di incarico scritto senza necessità di procura notarile o equiparata;
- Nella valutazione degli investimenti, non basterà la firma dei risparmiatori su questionari, attestazioni e moduli vari per dimostrare che gli stessi fossero a conoscenza dei rischi.
Si dovrà tenere conto della situazione culturale e professionale degli investitori, e valutare se moduli e questionari fossero davvero rispondenti alla reale situazione del cliente, prendendo in considerazione elementi come età , scolarizzazione, esperienze lavorative, precedenti investimenti, somme eccessivamente elevate rispetto al capitale investito, dunque la reale profilatura del cliente.
In base a questa dovrà essere valutata l’adeguatezza dell’investimento.Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi
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