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Marcozzi: “Concreta promozione dell'internazionalizzazione, qualcosa si muove"

“Si investa, a partire dai prossimi bandi, nelle fiere internazionali. Questo ho chiesto al Presidente Luca Ceriscioli con una mozione da me presentata e sottoscritta anche dai Colleghi Consiglieri Piero Celani e Mirco Carloni. E l'Assemblea, nella sua ultima seduta, ha approvato all'unanimità la mozione.

In un contesto globale in cui le partnership commerciali sono in costante mutamento e oscillazione, l'Amministrazione regionale deve favorire e supportare l'attività di artigiani e delle aziende marchigiane che devono adeguarsi sempre più alle realtà commerciali in ambito europeo e extraeuropeo e, al contempo,  approcciarsi con mercati emergenti perseguendo anche innovative forme di commercializzazione. Urge un tavolo di confronto a cadenza fissa tra le istituzioni regionali, sistema universitario compreso, e il mondo dell'artigianato e dell'impresa per monitorare e valutare la solidità dei nuovi mercati internazionali. Vanno consolidati i rapporti già in piedi con alcuni mercati esteri e promossi quelli con mercati emergenti.

La politica fieristica deve tenere conto della distinzione tra le varie gamme di prodotti, dal Luxury alla media qualità, passando per l'alta qualità. All'Amministrazione regionale competono dunque azioni mirate, prima fra tutte il sostegno alle fiere internazionali, mediante  investimenti tesi a favorire il contatto tra le nostre aziende e i bacini commerciali, presenti e futuri. Si consenta, altresì, alle nostre aziende di essere sgravate dai fardelli fiscali, a partire dalla defiscalizzazione dei campionari, e quindi di essere sempre più competitive e libere di lavorare per l'alta qualità e l'eccellenza espresse dal Made in Italy e, in questo caso, per quanto ci riguarda, dal Made in Marche. 

Per questa serie di motivi ho chiesto e ottenuto che l'Assemblea impegnasse l'Amministrazione a reperire fondi e risorse necessari a favorire la partecipazione degli imprenditori e artigiani marchigiani, in particolar modo delle Pmi, a Fiere internazionali, europee e extraeuropee, a partire da quelle che si svolgono in Paesi che rappresentano attuali e nuovi mercati strategici,  con specifici bandi e, se necessario, con finanziamenti a fondo perduto al fine di consolidare e incrementare i rapporti commerciali con partner internazionali e, al contempo, offrire un supporto economico alle categorie merceologiche che nel corso del 2015 hanno registrato preoccupanti diminuzioni nell'export.
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