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Gruppo Ghergo, incontro in Regione: 'Ancora incertezze'

Si è svolto venerdi alle 11:00 presso la Regione Marche il previsto incontro tra la proprietà del Gruppo Ghergo, le OOSS di Ancona e Macerata, le RSU degli stabilimenti di Porto Recanati Matelica e Sassoferrato, l’assessore al lavoro Loretta Bravi e il Capo di Gabinetto della Presidenza Fabrizio Costa.

Molte erano le preoccupazioni e le aspettative delle OOSS e dei 350 lavoratori del gruppo, che hanno sostenuto l’incontro con iniziative di lotta. Preoccupazioni e aspettative rimaste senza risposta al termine di un lungo incontro, a dir tanto interlocutorio, in quanto l’azienda ha ulteriormente chiesto tempo per la presentazione di un piano industriale che possa traghettare questa fase di grande incertezza per tutti e tre i siti produttivi.

- GI&E Porto Recanati: azienda completamente alla deriva, senza un governo credibile, con una gestione sconsiderata degli ammortizzatori sociali, vero sperpero di soldi pubblici, finalizzata esclusivamente ad escludere alcuni lavoratori dal ciclo produttivo; stipendi erogati sistematicamente con un mese di ritardo e quote di tfr non versate da oltre due anni.

- AMCGG Matelica: mancato rispetto degli accordi sottoscritti al Ministero e in Regione Marche riguardo gli investimenti programmati e gli assetti industriali, indispensabili per la sopravvivenza del sito, che hanno avuto un brusco arresto; il tutto aggravato dal crollo di una parte dello stabilimento dopo gli ultimi drammatici eventi sismici.

- AMCGG Sassoferrato: pur essendo l’unico stabilimento del gruppo non interessato dall’utilizzo di ammortizzatori sociali, rimane forte la preoccupazione dei lavoratori in quanto il suo futuro è legato a filo diretto alla Holding e con i giusti investimenti potrebbe essere ancora più competitivo.

I rappresentanti dei lavoratori ritengono le risposte odierne totalmente insufficienti e, confermano lo STATO DI AGITAZIONE valutando di volta in volta le iniziative di lotta da mettere in campo,
CHIEDONO:
- la immediata MESSA IN SICUREZZA delle strutture degli stabilimenti, compromesse dal sisma, con la ripresa dell’attività produttiva nel minor tempo possibile;
- un PIANO INDUSTRIALE credibile e che garantisca una reale prospettiva ai lavoratori e alle loro famiglie, che poggi su solide basi di investimenti e di giuste partnership commerciali, per il totale mantenimento dei livelli occupazionali dei tre siti produttivi.

Le OOSS e i lavoratori PRETENDONO un utilizzo corretto e non discriminatorio degli ammortizzatori sociali, utili a gestire un periodo transitorio legato al tanto atteso piano industriale.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fabriano


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