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Liberi e Uguali sul 25 aprile: "C'è bisogno di tornare a raccontare cosa fu la Resistenza"

Il 25 Aprile saremo, come sempre, presenti ai cortei cittadini a fianco dell’Anpi.

Lo facciamo perché lo riteniamo una commemorazione e perché sentiamo - oggi più che mai - l’esigenza di riportare in piazza la nostra Costituzione, figlia della battaglia per la Resistenza.

Anche le Marche che si sono sempre caratterizzate per un forte impegno democratico e per una cultura marcatamente antifascista, sono state ferite da gravi episodi che nell’ultimo anno ci hanno contraddistinto per deprecabili fatti che abbiamo condannato senza sé e senza ma: dalla targa di Anna Frank imbrattata, a svastiche che sporcando muri, dai rigurgiti negazionisti fino ad arrivare alla ribalta dei media nazionali per gli auguri ad Hitler per il suo centoventinovesimo compleanno da parte di un vice preside nell’ascolano. 

Assistiamo allibiti a forze xenofobe che si richiamano a valori incostituzionali che si riorganizzano, che presidiano il territorio, che parlano di invasione e generano paura. Abbiamo la convinzione che ad esse non vada concessa alcuna cittadinanza politica, per questo abbiamo promosso nei consigli comunali dove siamo presenti atti formali in cui non si concedano spazi pubblici a chi non rispetta il nostro dettato Costituzionale.

Solo per puro caso a Macerata si è scongiurato il peggio ma quella tentata strage doveva essere evitata, censurando chi, nelle Istituzioni e nel Paese, soffia sul fuoco dell’intolleranza alimentando discriminazioni etniche e razziali. Non basta più indignarsi davanti alle dichiarazioni inneggianti forni crematori od al ritorno del duce perché quelle pagine di storia le abbiamo studiate e non abbiamo dubbi: sappiamo da che parte stare. 

I numerosi attacchi all’Anpi dimostrano quanto bisogno ci sia, nella politica e nella società, di tornare a raccontare cosa fu la Resistenza e cosa significò scegliere di essere orgogliosamente antifascisti. Lo dobbiamo ai partigiani e lo dobbiamo ai nostri giovani, perché un Paese senza memoria è un Paese senza futuro.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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