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Insegnanti di sostegno: "La protesta si infrange contro il muro di gomma dell'Ufficio Scolastico Regionale"

Un muro di gomma. Questo è quanto si sono trovate di fronte una rappresentanza di quattro docenti specializzate sul sostegno ricevute questo pomeriggio, nel corso di una protesta organizzata davanti all'Ufficio scolastico regionale delle Marche, con sede in Ancona. Assente il direttore del medesimo Usr, Marco Ugo Filisetti, le insegnanti sono state ricevute dai dirigenti Andrea Ferri, Luca Galeazzi e Giuseppe Manelli, i quali hanno ribadito che i 34 punti del contendere, che spetterebbero loro di diritto, non li avranno mai a meno di una esplicita circolare ministeriale che lo imponga.

La questione nasce in seguito al concorso che si è svolto nelle Marche per insegnanti di sostegno, lo scorso luglio. Il primo agosto è uscita una graduatoria che, pur con alcuni errori, valutava anche il titolo di specializzazione conseguito entro il 30 giugno 2018, attribuendo ai candidati i famosi 34 punti, mentre una seconda, pubblicata il 14 agosto, prendendo le mosse da una faq del Ministero della pubblica istruzione, male interpretata, li toglieva.

Non è una questione da poco, perché questi punti ballerini determinano la posizione in una graduatoria da cui si attingono i nominativi per l'inserimento lavorativo a tempo indeterminato, quindi essere prima o dopo non è indifferente. Ma non basta. In seguito a rilievi e proteste arrivate da varie parti d'Italia è uscita un'altra faq del Miur, la 22 del 29 agosto, la quale chiaramente dice che "la tabella di valutazione dei titoli per l’accesso alla procedura concorsuale a posti di sostegno è la tabella A.2.1., che deve essere applicata anche ai docenti che hanno conseguito il titolo di specializzazione per il sostegno con il III ciclo del TFA".

Più chiaro di così il Ministero non poteva essere: invece, secondo quanto detto questo pomeriggio dal dirigente  Galeazzi, "la faq è ambigua": inoltre, come se non bastasse, ha aggiunto che "il dottor Filisetti dice che la graduatoria non si rettifica". Insomma non c'è proprio niente da fare: il Miur si è espresso, gli Usr di Toscana e Piemonte hanno rettificato le graduatorie, ma nelle Marche tutto è fermo con buona pace dei docenti che si sono specializzati quest'anno a Urbino, spesa complessiva tremila euro, senza contare vitto, alloggio, spostamenti e sacrifici di tempo e di vita familiare.

Ciliegina sulla torta, sulla base di una sentenza del Tar di turno, sono stati ammessi a fare una prova suppletiva del medesimo concorso anche alcuni docenti non specializzati, per cui oltre al danno la beffa: i docenti specializzati hanno speso tempo e denaro per conseguire un titolo che nelle Marche, a quanto pare, non viene valutato, e rischiano di essere superati nelle graduatorie, da chi non ha faticato e impegnato risorse, se non quelle delle parcelle degli avvocati. Chi ci guadagna da questa situazione, a parte le università che organizzano i corsi? Intanto è cominciata la scuola, i ragazzi con disabilità aspettano gli insegnanti, mentre chi è stato formato per aiutarli vive nel limbo esistenziale di un precariato che sembra non avere mai fine.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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