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Ancona: molestie e minacce alla compagna e alla moglie, divieto di avvicinamento per due stalker

Nella giornata di martedì 13 agosto i poliziotti della Squadra Mobile hanno applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento a due soggetti anconetani, ritenuti responsabili di atti persecutori, aggressioni e violenze nei confronti delle rispettive compagne.

Il primo caso riguarda un uomo di 44 anni, C.S., morbosamente geloso e ossessionato dal fatto che la compagna potesse tradirlo. La donna ha raccontato agli inquirenti le continue liti avute con l'uomo fin dall'inizio della loro relazione nell'estate scorsa. Il motivo era sempre lo stesso: la gelosia. L'uomo pretendeva che la compagna, quando erano fuori di casa, guardasse sempre a terra per evitare di incrociare lo sguardo di altri uomini. La situazione è andata via via degenerando fino a quando, da qualche tempo a questa parte, l’uomo ha cominciato a diventare più violento, passando prima agli insulti e poi alle violenze fisiche.

Le indagini condotte dagli uomini della Mobile hanno permesso di ricostruire le condotte molestatorie dell'uomo, grazie all'analisi di cellulari, alle segnalazioni arrivate a 118 e 113 e alle testimonianze raccolte. Molestie che avevano preso di mira anche la madre della vittima. Per questo il Gip di Ancona, su richiesta della Procura, ha disposto nei confronti dell'uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla compagna e alla propria madre e il divieto di comunicare con loro attraverso qualsiasi mezzo.

Al secondo uomo, S.M., oltre al divieto di avvicinamento e di comunicazione, è stata applicata anche la misura cautelare dell’allontanamento dall’abitazione familiare. Anche in questo caso l'uomo era morbosamente geloso della moglie.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, lo era diventato in particolare circa due anni fa, dopo una serata trascorsa dalla donna in compagnia di alcune sue amiche. Il marito aveva iniziato a controllarla in ogni suo singolo movimento e spostamento, fino a renderle la vita impossibile. Con il passare del tempo la situazione è degenerata, sfociando in diversi episodi di aggressioni e violenze che hanno costretto la donna a fare ricorso alle cure mediche, a rifugiarsi con i figli da amici e parenti e infine a denunciare il marito.Puoi commentare l'articolo su Vivere Ancona


Marco Vitaloni