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Cagli, ottantasettenne finisce in un dirupo con l'Ape, quattro ore sotto la pioggia, salvato dai carabinieri

I Carabinieri delle Stazioni di Cagli e Cantiano hanno tratto in salvo un ottantasettenne cagliese finito con la propria Ape in un dirupo lungo via Monte Petrano, nel tratto tratta che collega Cagli alla nota località montana.

Erano circa le dieci di sabato sera quando sull’utenza 112 della Centrale Operativa di Fano è arrivata la segnalazione da parte della cognata convivente dell’anziano, anch’ella ultraottantenne, che ha riferito all’operatore di essere molto preoccupata per l’incolumità del parente, in quanto era uscito all’ora di pranzo a bordo della sua Ape per recarsi presso il ristorante “Il Grillo Parlante”, sito sul Monte Petrano, ad oltre 1.000 metri di altitudine, e non era ancora rientrato a casa.

L’anziano era solito andare il sabato a pranzo presso quel ristorante, ma normalmente rientrava per le sei del pomeriggio.

I carabinieri delle Stazioni di Cagli e Cantiano si sono subito attivati congiuntamente per far partire le ricerche.

La prontezza di intervento dei militari si è rilevata determinante, mentre l’operatore della Centrale Operativa fanese forniva le dovute indicazioni relative all’ultima cella agganciata dal cellulare del disperso al fine di circoscrivere quanto più possibile la zona delle ricerche, i militari di Cagli e Cantiano hanno percorso subito più volte in un senso e in un altro la strada che da Cagli porta al Monte Petrano, ma senza esito.

Ad uno dei militari impegnati però, nonostante la scarsa visibilità dovuta all’orario notturno e alle avverse condizioni climatiche della serata - in particolare la nebbia molto fitta presente in zona e la forte pioggia - , che non hanno reso per nulla facili le operazioni di ricerca e di recupero, non è sfuggito su di un tornante ad appena un chilometro e mezzo dal ristorante, un leggero segno sull’erba che lasciava presumere un’uscita di strada.

Raggiunta a piedi la scarpata a margine della curva, a circa dieci-quindici metri più in basso rispetto alla carreggiata, i militari tra il buio e la nebbia, dopo appena 40 minuti dalla telefonata di allarme al 112, sono riusciti a scorgere il profilo del mezzo capovolto su un lato, nascosto tra la sterpaglia e non visibile dalla strada. All’interno l’ottantasettenne, ancora vivo ma in stato di semi-incoscienza.

L’anziano era completamente bagnato e in stato di ipotermia. I militari hanno rotto il deflettore anteriore e lo hanno quindi stratto dal mezzo per poi distenderlo a terra in sicurezza e coprirlo con le loro giacche a vento in dotazione, in attesa dell’intervento sul posto del personale dei VV.FF. e del 118 nel frattempo allertato.

Il malcapitato è stato quindi subito trasportato presso il Pronto Soccorso di Urbino e lì ricoverato in osservazione per gli accertamenti del caso, fortunatamente dopo le prime cure si è subito ripreso dallo stato di confusionale in cui era stato ritrovato.

Un brutto spavento per l’anziano ed anche un’apprezzabile verve a dispetto dell’età, se si pensa che è rimasto sotto l’acqua per oltre quattro ore, da quando verso le sei del pomeriggio, nel rientrare a casa, forse a causa della nebbia e della pioggia, ha finito la propria corsa fuori dalla carreggiata. L’urto, il ribaltamento del mezzo e il trauma subito lo hanno poi di fatto reso impossibilitato a chiedere aiuto.

Rimarrà solo un grande spavento per l’anziano, grazie soprattutto anche ai soccorsi pronti, immediati ed efficaci dei Carabinieri, che di fatto hanno così scongiurato possibili e più gravi conseguenze.Puoi commentare l'articolo su Vivere Urbino


Antonio Mancino