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Le Sardine scendono in piazza ad Ancona: Oltre 2000 contro odio razzismo e omofobia

La Sardina-mosciolo simbolo della piazza Ancona. In oltre 2000 ad Ancona in risposta alla presenza della Meloni

Anche le Sardine Anconetane escono dall'acqua e si mostrano in piazza del Plebiscito nella serata di giovedì. La data scelta dagli organizzatori in risposta alla presenza di Giorgia Meloni, che poche ore prima al Teatro delle Muse lanciava la campagna elettorale di Fratelli d'Italia per le elezioni regionali Marche 2020.

“Il movimento delle Sardine nasce dalla risposta a Salvini a Bologna, c'era voglia di esser qui mentre un pezzo di Ancona assisteva alle pagliacciate di Fratelli di Italia” spiega Lorenzo Donnoli, tra gli organizzatori dell'evento “Mentre un pezzo di paese chiede serietà, profondità, cultura e informazione libera, lei rappresenta quella tipologia di leader che cavalca le difficoltà dei cittadini anziché proporre soluzioni”. Le sardine non si considerano però solo un movimento contro “Ennesima bugia raccontata dalla destra radicale. Il nostro messaggio è contro l'odio e neofascismo, omofobia e razzismo, una battaglia sulla violenza contro le donne, ma implicito è il messaggio di una società civile educata che crede nella verità la scienza e l'oggettività, crediamo in molte cose, ma prima di andare a proporre nostre idee è importante che la battaglia sia culturale”.

Un messaggio rilanciato da molti partecipanti e organizzatori che hanno parlato affacciandosi sulla piazza gremita. Vere protagoniste dell'evento però sono state le sardine. I migliaia dela piazza hanno con fantasia portato i loro esempi di sardine fati in casa, dalle meno elaborate, ritagliate in carta e cartone, alle più fantasiose, ornate di luci led, fino allo striscione della sardina mosciolo, esempio anconetano della protesta alla destra. Una piazza particolarmente variegata per la partecipazione di diverse età. Se molti erano i giovani e giovanissimi non mancavano di certo i militanti di vecchio corso, ma a stupire è stata la presenza di tantissime famiglie, che bambini in spalla hanno assistito ai discorsi e alle musiche amplificate dal palco. Assenti per volontà degli organizzatori simboli e bandiere di partito e a sventolare tra le sardine c'erano infatti solo tricolori italiani. Viene rivendicata dal gruppo delle sardine infatti un'alterità nella rivendicazione patriottica tipica della destra, esternata cantando l'inno di Mameli, intonato dall'intera piazza. “Dicono di essere la maggioranza, ma il 33% della popolazione non è il 100%, gridano dal palco. Siamo qui per farci sentire”. Momento forse più toccante e sentito è stato però il canto della canzone del partigiano, in qui una piazza quasi commossa ha intonato all'unisono le parole “bella ciao”.

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filippo alfieri