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Fermo: Anticipo Fondo Solidarietà da parte del Governo: Dall'entroterra al mare la voce dei sindaci

Come annunciato ieri sera dal Presidente del Consiglio Conte, ai Comuni arriverà l’anticipo del fondo di solidarietà e un contributo extra di 400 milioni per fronteggiare l’emergenza degli indigenti supportandoli nell’acquisto dei beni primari. Quindi palla in mano ai Sindaci, che dovranno ora agire sui propri territori.

Abbiamo chiesto ad alcuni di loro una impressione a caldo su questo provvedimento e su come pensano di procedere.  “ Nei piccoli comuni siamo agevolati perché conosciamo bene tutte le situazioni e quindi possiamo evitare comportamenti speculativi che si potrebbero ingenerare. Come comune avevamo già avuto richieste di aiuto da parte di singoli e ci stavamo muovendo, quindi ben venga questo provvedimento, anche se non sappiamo ancora di che importo si tratti e se sarà sufficiente”- commenta Pietro Cesetti ,Sindaco di Magliano di Tenna. Gli fa eco Alberto Antognozzi, primo cittadino di Grottazzolina: “ L’annuncio di Conte è roboante, ora aspettiamo il provvedimento in dettaglio per capire di più. Di fatto la novità sta solo nei 400 milioni una tantum aggiuntivi, perché il fondo di solidarietà è un contributo annuale, di prassi, che quest’anno ci viene anticipato. Comunque,  sarebbe meglio prima fare i provvedimenti e poi annunciarli e non viceversa. In questo modo si ingenerano alte aspettative nei cittadini che, alla resa dei conti, potrebbero essere deluse.  Certamente da domani saremo “assaliti” dalle domande dei cittadini e noi dobbiamo ancora conoscere  l’entità dell’importo spettante  per  poi stabilire i criteri con cui ripartirlo”.  Quanto ai  criteri di  ripartizione da adottare il Sindaco di Servigliano Rotoni, non ha dubbi: “ I criteri  dovranno essere uniformi in tutti comuni e noi sindaci del fermano siamo abituati a ragionare insieme, sin dai tempi del terremoto. Già da qualche giorno le persone ci chiamavano per chiedere sostegno e noi, prima del provvedimento, stavamo cercando nelle maglie del nostro bilancio risorse per poterle aiutare. Ora è necessario fare lo screening della popolazione per individuare i nuclei familiari più fragili che, in questa crisi sanitaria che si inserisce in una curva discendente della crisi finanziaria preesistente, potrebbero essere molti di più di quelli già attenzionati. Il tutto sotto l’egida dell’Ambito Sociale, per poi adottare parametri unitari di priorità. Dalla velocità di arrivo di questi soldi dipenderà la sostenibilità di queste misure ai Comuni”. Già, ma di che importi stiamo parlando? Una prima risposta la fornisce il primo cittadino di Montappone, Mauro  Ferranti,  che trascorre la domenica a leggere ed interpretare la bozza di decreto, corredata da una puntualizzazione appena ricevuta : “  I  400 milioni  saranno distribuiti secondo 2 parametri : una quota, pari a 320 milioni ( 80%) considera i cittadini residenti sul territorio; l’altra quota di 80 milioni ( 20%) tiene conto del reddito procapite medio di ciascun comune in rapporto al reddito nazionale. Tradotto in numeri significa che un comune come Montappone può aspettarsi un importo di circa 11.500 euro. Meno di quanto sembrava ad una prima lettura, dove veniva indicato un importo massimo di 20.000 euro per comuni fino a 5000 abitanti. Saranno sufficienti? Vedremo, questo è solo un primo paracadute.  Comunque è  giusto dare in mano a noi Sindaci la gestione di queste risorse, perché abbiamo già il polso della situazione. Sappiamo quali sono al momento gli indigenti che aiutiamo da sempre, anche se temo che possano diventare molti di più se il governo non sarà tempestivo con  gli ammortizzatori sociali annunciati”. Per il  Sindaco di Montegiorgio, Michele Ortenzi: “ L’arrivo del fondo di solidarietà cambia poco la situazione.  Sono soldi che il comune avrebbe dovuto incassare a maggio e che vengono anticipati. Dei  400.000 una tantum, invece,  al comune ne arriveranno, più o meno, 40.000 e bisogna vedere bene i criteri stabiliti. La scelta del governo da un lato è giusta, perché ci sono persone in difficoltà, dall’altro, però, scarica tutto il peso sui comuni. Adesso dovremo trovare il modo migliore per distribuire questi fondi a chi  veramente è in difficoltà, senza essere ingessati da regolamenti, certificazioni, e quant’altro. Oltre ad evitare che ci sia la corsa dei cittadini in comune, in chiaro contrasto con le disposizioni che tendono a far restare a casa le persone per evitare assembramenti”. Anche il Sindaco di Falerone Altini dice la sua:” Prima di questa ordinanza ci avevano chiamato diverse famiglie che si trovano in difficoltà economica e non riescono a fare la spesa e noi, in proprio, abbiamo cercato di dare loro sostegno. Anzi, giusto poco fa, ho pubblicato un post sulla bacheca FB esortando qualche cittadino a fare qualche donazione. Quindi, mettendo insieme questi soldi in arrivo dallo Stato  con le eventuali donazioni locali, cercheremo di aiutare quanti ne hanno veramente bisogno. Noi non daremo soldi , ma solo buoni spesa, e  procederemo ad uno screening per accertare che chi ne farà domanda si trovi veramente in stato di indigenza e poi andremo per priorità”.  Dall’entroterra fermano al mare, sentiamo anche l’opinione del sindaco di Pedaso, Berdini: ” I bisogni attuali  sono diversi da quelli ordinari, in questo momento possono andare in difficoltà molte altre categorie. Sono preoccupato perché se la cifra non sarà adeguata potrebbero arrabbiarsi in tanti e innescarsi  una guerra tra poveri. Dovremo poi vedere con quali criteri assegnare il contributo. Ogni comune andrà in ordine sparso? Insomma non la vedo semplice questa gestione, né immediata, anche se cercheremo di comprimere i tempi. Si pensi anche che in questo momento i Comuni fronteggiano i servizi con lo smart working e già domani riceveremo una raffica di telefonate. Intanto però, sul nostro territorio, insieme alla Caritas e alla Croce Verde, abbiamo attivato una catena di solidarietà umana, dando attenzione ai bisogni dei più disagiati”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Marina Vita