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Pesaro: ----------------

"La priorita' per la nostra categoria ora e' quella di poter tornare in spiaggia per i lavori di manutenzione subito dopo Pasqua cosi' da poterci preparare in vista di una possibile apertura di giugno".

Tra le preoccupazioni per l'emergenza Coronavirus e le incertezze legate alle disposizioni europee previste dalla Bolkestein gli operatori balneari si preparano ad affrontare una stagione che si annuncia complessa. Sabina Cardinali imprenditrice pesarese (titolare dello stabilimento 'Bagni Tino') e portavoce nazionale di Cna Balneatori, resta positiva. Tanto che chiede di consentire agli operatori balneari di andare in spiaggia per eseguire lavori di manutenzione subito dopo Pasqua, superando i divieti di spostamento e la chiusura delle spiagge.

"A Roma non ne abbiamo ancora parlato perche' giustamente questo e' il momento dell'emergenza sanitaria ma l'emergenza economica e' immediatamente successiva-spiega Cardinali all'agenzia 'Dire'-. Le aziende devono riuscire a poter lavorare. Noi operatori abbiamo bisogno di un tempo di preparazione che e' abbastanza lungo. Minimo un mese per fare le manutenzioni piu' semplici. È importante che venga concesso, almeno a noi titolari, di poter andare in spiaggia a lavorare rispettando il distanziamento e con gli adeguati dispositivi di protezione. Dopo Pasqua dobbiamo iniziare a fare qualcosa anche in vista di una possibile apertura di giugno".

Altra spada di Damocle che pende sulla testa degli imprenditori e' quella della liberalizzazione delle concessioni demaniali prevista dalla direttiva Bolkestein. Il Governo Conte nel 2018 esorto' i Comuni a prevedere una proroga delle concessioni fino al 2033 in attesa di una legge nazionale di riordino del settore che pero' non e' ancora arrivata. Nel frattempo i Comuni si sono mossi a 'macchia di leopardo'. Nelle Marche la Regione ha inviato delle linee guida a tutti i Comuni per rinnovare le licenze alle concessioni demaniali ma non tutti si sono adeguati.

"Occorre allungare le concessioni come e' stato detto dal Dpcm del 2018 che non e' ancora applicato in ogni regione- continua Cardinali -. Le Marche hanno chiesto ai Comuni di allungare le concessioni al 2033 ma non tutti l'hanno fatto. Questo passaggio e' fondamentale prima di tutto per permettere alle aziende di esistere. Poi per sostenere il settore e' necessario che molte delle misure previste nel decreto Cura Italia siano indirizzate anche al settore turistico che e' stato fortemente provato dall'emergenza. Sono saltate le gite scolastiche, le prenotazioni pasquali. È saltato tutto".

Ma ci sara' una 'stagione' nel 2020? "Lo spero per noi imprenditori perche' significa lavoro ma per tutti i cittadini che ora piu' che mai hanno bisogno di stare all'aria aperta in un ambiente salubre come quello del mare- conclude Cardinali -. La stagione ci sara' anche se sara' difficile per noi e per la gente e non so quanto sara' lunga. Da parte nostra siamo pronti a mettere in campo tutte le misure che ci verranno richieste per garantire la salute dei nostri clienti come prevedere spazi liberi piu' ampi o usare sanificanti diversi per le nostre strutture rispetto a quelli che stiamo utilizzando".

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Agenzia Dire