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Fano: Minacce a Silvia Romano: dopo la quarantena resta la sorveglianza

Sono in scadenza i quattordici giorni di isolamento di Silvia Romano, la cooperante dell’associazione fanese Africa Milele rapita in Kenya il 20 novembre 2018 e recentemente liberata. Ma date le minacce da lei ricevute – soprattutto sui social, e principalmente a causa della sua conversione all’Islam -, per la sicurezza della 25enne verrà intensificato il servizio di sorveglianza.

Una volta terminato il periodo di isolamento dovuto all’emergenza sanitaria – iniziato lo scorso 11 maggio dopo il suo ritorno a casa (i dettagli) -, le forze dell’ordine continueranno dunque a vigilare sotto la palazzina in cui vive la ragazza, nel quartiere Casoretto a Milano. I passaggi delle pattuglie si faranno più frequenti. Una misura, questa, resa necessaria dalle ‘tensioni’ scaturite dopo la sua liberazione e il conseguente rimpatrio. Silvia è stata infatti insultata e minacciata perché, nel frattempo, ha cambiato fede e pure nome. Ora si chiama Aisha, come testimonia anche il suo nuovo profilo Facebook.

Il servizio di ‘vigilanza generica radiocollegata’ resterà dunque attivo, mentre la procura continuerà a indagare su almeno una quarantina di messaggi ricevuti dalla cooperante attraverso i social, contro i quali si sono espresse duramente anche diverse associazioni di volontariato fanesi. Nel mirino sono finiti chiaramente quelli più gravi, incluse anche le minacce di morte vigliaccamente inviatele attraverso dei profili ‘fake’. Intanto, lo scorso 15 maggio i Ros si sono recati nella sede di Africa Milele per copiare e prelevare tutta una serie di informazioni - tra cui il contenuto di hard disk e telefoni - per provare a fare chiarezza sulle condizioni di sicurezza in cui stava operando la ragazza al momento del rapimento.
 

 

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Simone Celli