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Scuola: ecco il protocollo per tornare in classe. Mascherina sopra i 6 anni e distanziamento di un metro

Tornare a scuola in tutta sicurezza nonostante il Coronovirus. E' questo l'obiettivo del protocollo che la Ministra all'Istruzione Azzolina ha stilato insieme al Comitato Tecnico Scientifico in vista del ritorno sui banchi a settembre.

Un protocollo che dovrà consentire agli istituti scolastici di riorganizzarsi, soprattutto da un punto di vista logistico. Condizione principale è infatti quella del distanziamento, non solo tra bambini ma anche tra i banchi. Principio che si scontra con il grande limite delle "classi pollaio" che purtroppo caratterizza il sistema scolastico italiano. Il Comitato ha precisato "che il settore scolastico ha un rischio integrato medio-basso e un rischio di aggregazione medio-alto" di contagio dal virus e ricorda che in Italia le classi sono 370mila e gli studenti quasi 7 milioni e 600mila. I docenti, invece, sono 685mila per i posti comuni e 150mila quelli di sostegno.


Ecco nel dettaglio quanto previsto dal protocollo approvato venerdì scorso.
Le mascherine saranno obbligatorie per i bambini dai 6 anni in su e fino ai ragazzi delle scuole medie e superiori. Obbligatorie anche per le insegnanti mentre negli asili nido e alla scuola materna i piccoli non dovranno indossarla. Gli alunni dovranno indossare la mascherina sempre, eccetto durante l'attività fisica, la merenda e le interrogazioni.

Il consumo dei pasti a scuola deve essere tutelato ma in sicurezza. Andrà dunque rivisto il servizio di refezione per il tempo pieno e potrà essere introdotto anche un servizio di "lunch box".

E' previsto il distanziamento di almeno un metri tra i banchi e dunque dovranno essere riviste le disposizioni delle aule, dei laboratori e delle aule magne. In palestra il distanziamento tra bambini minimo è di 2 metri. Per evitare assembramenti saranno disposti ingressi e uscite dai plessi scolastici scaglionati. Non sono previsti sistemi di misurazione della temperatura corporea ma resta il divieto di andare a scuole con una temperatura corporea superiore ai 37.5°.

C'è poi il capito della didattica a distanza, che tanto a messo a dura prova i genitori, soprattutto degli alunni delle scuole elementari. Il protocollo precisa che "pur non potendo sostituire quella in classe, la didattica a distanza può comunque essere prevista in alcuni casi". Le scuole potranno organizzare una turnazione o anche un sistema di didattica a distanza alternato alla presenza in classe in considerazione dell’età degli studenti. In particolare, per le scuole medie e superiori “potranno essere in parte riproposte anche forme di didattica a distanza”. Ipotesi che, seppure non scartata esplicitamente, sembra non contemplata per gli alunni più piccoli, come per le scuole elementari.

Dal protocollo arrivano dunque le linee guida che potranno essere recepite con una certa flessibilità organizzativa dai vari istituti, soprattutto per quanto riguarda la conciliazione del distanziamento. Gli istituti che non riusciranno a garanti il distanziamento all'interno delle aule, in particolare, potranno ancora fare ricorso alla didattica a distanza alternata alla presenza in classe, ma solo per gli studenti di medie e superiori.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Giulia Mancinelli