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Porto Recanati: la visita di Salvini all’Hotel House

E’ arrivato di buon’ora Matteo Salvini per la sua visita all’Hotel House. Era atteso per le 9 al palazzone di Porto Recanati, ma già verso le 8.45 il leader della Lega, arrivato da San Benedetto del Tronto dove ha alloggiato ieri notte, era già sul posto scortato dal commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti e da un nutrito gruppo di forze dell’ordine.

L’accoglienza stavolta è stata decisamente più tiepida rispetto all’ultima visita, quella di un paio d’anni fa. «Almeno non ci hanno tirato le pietre», ha scherzato ma fino ad un certo punto Salvini, che si è confrontato per circa 20 minuti con i custodi del palazzo e alcuni residenti, mentre una ventina di persone, oltre al solito capannello di giornalisti, scrutava la scena da lontano.

La strada intrapresa è quella giusta, secondo l’ex ministro dell’interno. Che lancia la sua proposta: la discesa in campo della Regione. «Visto che sui 400 appartamenti della struttura ce ne sono un centinaio all’asta in mano alle banche, l’idea potrebbe essere quella che la Regione li acquisti e li dedichi all’edilizia popolare – ha detto Salvini – sul mercato questi appartamenti costano 20 mila euro, alcun ai piani più alti dove non arriva neanche l’ascensore anche meno. Per cui con un investimento di 1-2 milioni di euro la Regione potrebbe accaparrarseli e poi affidarli alle famiglie italiane più bisognose. Così da un lato si aiutano le famiglie per bene e dall’altra si aiutano i residenti attuali per bene, italiani e stranieri che siano. Il problema non è il colore della pelle ma l’essere o meno cittadini a modo. L’Hotel House può e deve diventare da problema a risorsa».

Salvini ha sottolineato come, dalla sua ultima volta a Porto Recanati, la popolazione censita ufficialmente sia scesa da 4.000 a 1.300 persone. «Un ottimo lavoro quello delle forze dell’ordine, che stanno setacciando la situazione casa per casa e infatti anche gli spacciatori prima erano un centinaio e ora una ventina – ha aggiunto il segretario del Carroccio – certo è che se vengono arrestati e poi mandati a casa con i domiciliari negli stessi appartamenti è chiaro che è difficile. Si concede a questa gente uno smart working, in pratica. Ma in una paese normale questi devono stare in carcere per 10 anni».

Dopo l’Hotel House, Salvini ha raggiunto il centro cittadino per una breve conferenza stampa nel piazzale antistante il bar del Corso. Presente qualche centinaio tra militanti e simpatizzanti, ma situazione ampiamente sotto controllo, con carabinieri e polizia schierati a tutti gli angoli di accesso allo slargo. «Se ci date una mano, il 20 settembre dopo tanti e tanti anni la sinistra fa le valige», ha stuzzicato il leader della Lega, lanciando il guanto di sfida a Mangialardi e alla sua coalizione.

 

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Marco Pagliariccio