Morrovalle: possedeva 262 chili di pelli pregiate senza documentazioni, denunciato un imprenditore
Nel corso di un controllo finalizzato allâacquisizione di documenti fiscali presso la sede di una società di Morrovalle operante nel settore del commercio allâingrosso di pelli gregge e semilavorate, una pattuglia della compagnia della Guardia di finanza di Civitanova Marche, durante la ricognizione dei locali aziendali in uso alla suddetta attività , ha rinvenuto, stipati nellâangolo di una stanza utilizzata quale deposito provvisorio, numerosi scatoloni contenti pelli di vario colore e tipo.
Stranamente, diversamente dal resto dei magazzini ispezionati in uso allâattività commerciale, in unâarea pari ad oltre 1000 metri quadrati, dove la merce giacente era liberamente esposta, le pelli in questione erano le uniche ad essere racchiuse allâinterno di scatoloni e pertanto non immediatamente visibili. Ciò ha insospettito i finanzieri, i quali hanno deciso di approfondire il controllo ed hanno così potuto constatare come allâinterno delle scatole fossero occultate pelli di animali appartenenti a specie protette dalla convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), denominata in sigla Cites.
Stante lâassenza di qualsivoglia documentazione comprovante la lecita detenzione delle anzidette pelli pregiate, previa attivazione dei Nuclei Cites dei carabinieri di Ancona e di Fermo, deputati ai controlli sul commercio di specie protette e al contrasto del traffico di specie tutelate fuori dagli spazi doganali, sono stati così sottoposti a sequestro probatorio 262 chilogrammi di pelli di varie specie animali protette: pitone, varano, arapaima gigas (una delle più grandi specie di pesce dâacqua dolce al mondo) ed infine tartaruga marina (di questâultima, particolarmente tutelata, sono stati rinvenuti oltre 32 chilogrammi di pellame).
Il titolare dellâattività commerciale è stato denunciato e oltre allâarresto da sei mesi a due anni, rischia lâammenda fino a 200.000 euro e la sospensione della licenza da un minimo di sei mesi ad un massimo di due anni in caso di condanna.
La vendita delle suddette pelli pregiate, non lecitamente detenute, il cui commercio costituisce un vero e proprio business, secondo solo a quello di sostanze stupefacenti ed armi, gli avrebbe garantito ricavi stimati per oltre un milione di euro.
Lo stesso è stato altresì destinatario di una sanzione amministrativa (da 6.000 a 30.000 euro), in quanto sprovvisto del prescritto registro di detenzione degli esemplari di specie animali e vegetali tutelate. Naturalmente, la posizione dellâimprenditore verrà approfondita anche dal punto di vista fiscale. Lâattività esperita sâinquadra tra i compiti demandati alla Guardia di finanza e allâArma dei carabinieri, rispettivamente, a tutela dellâeconomia legale ed al contrasto del traffico illecito di specie animali tutelate.
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Marco Pagliariccio