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Chiusura scuole, Biancani: "Una scorciatoia, le aule più sicure della strada, lo screening avrebbe evitato tutto questo"

«Una scorciatoia, la scuola si poteva rendere più sicura, bastava volerlo, e le aule sono luoghi dove i ragazzi rispettano la regole, anche grazie al grande lavoro svolto in questi mesi dai dirigenti scolastici e da tutto il personale». Così commenta il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd) la scelta di interrompere in tutte le Marche le lezioni in presenza per le scuole superiori.

«Nonostante la preoccupazione condivisa per l'aumento dei contagi, alimentato dalla diffusione delle varianti, la chiusura generalizzata penalizza il diritto all'istruzione e le famiglie. Dallo scorso autunno, quando l'ipotesi di una terza ondata era ancora remota, abbiamo iniziato a chiedere interventi regionali per monitorare le scuole e tracciare con screening periodici gratuiti alunni, docenti e personale Ata. Una soluzione già adottata in Emilia Romagna, in Toscana, nel Lazio, ma anche nel Veneto di Zaia, dove da febbraio le linee guida hanno rafforzato ancora di più i controlli, con scuole sentinella e quarantene mirate, mentre nelle Marche i Comuni si sono dovuti sostituire alla Regione.

Abbiamo anche suggerito, insieme alla consigliera Micaela Vitri e all'intero Gruppo Pd – aggiunge - proposte alternative per non gravare nel personale sanitario già impegnato nella campagna di vaccinazione, coinvolgendo i medici di famiglia, le farmacie e i laboratori convenzionati, ma non c'è stata la volontà di prevenire i focolai e di anticipare misure per proteggere la didattica in presenza. Evidentemente la scuola non è una priorità per l'attuale maggioranza, ma è troppo facile e contraddittorio da una parte sollecitare riaperture più rapide per le attività commerciali e le piste da scii, cavalcando la stanchezza e le difficoltà degli operatori economici, e poi fare il pugno duro con gli studenti.

Troppo facile far passare il concetto che se chiudi le scuole rallenti il virus, perché nelle classi i ragazzi le regole le rispettano e il tracciamento di un positivo previene la circolazione del contagio sia dentro che fuori dell'edificio scolastico, in famiglia e nei mezzi pubblici, mentre per strada è molto più difficile tenere sotto controllo comportamenti rischiosi. La chiusura generalizzata delle scuole deve essere l'ultima ed estrema misura, non la prima. Per rispondere alle varianti, come sostengono anche numerosi virologi, servono chiusure locali, dove i dati sono più preoccupanti, e screening a tappeto, accelerando quanto più possibile anche la campagna di vaccinazione dei docenti. I risultati dello screening realizzato in tutti gli istituti superiori di Pesaro, sia tra gli studenti che tra il personale scolastico, erano confortanti, con una percentuale di positivi ai test rapidi pari allo 0,31%, e non necessariamente per quei pochi casi positivi è stata la scuola l'ambiente del contagio».

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Andrea Biancani consigliere regionale