navigazione: Home > Sport > Auguri Fermana Calcio, sei diventata centenaria!

Auguri Fermana Calcio, sei diventata centenaria!

FERMO - 5 Marzo 1921: viene fondata una società calcistica cittadina che sarà poi la prima, tra gli  altri analoghi sodalizi cittadini, ad ottenere l'affiliazione alla FIGC nel 1923/1924; è per questo motivo che la nascita della Fermana Calcio viene fatta risalire alla stagione 1920/21. 
I festeggiamenti per il centenario, rinviati dallo scorso anno per l'epidemia da covid-19, ancora non è certo se si potranno celebrare la prossima estate; di certo uscirà un nuovo libro storico sulla Fermana.

Le prime squadre amatoriali di calcio (che all'epoca era chiamato prevalentemente football) risalivano ad una quindicina di anni prima, cioè all'inizio del secolo, soprattutto all'interno delle scuole e dei collegi, in particolare il Montani che era il più grande. Nelle cronache compaiono i nomi "Istituto Foot-ball", "Picenum", "Firma Fides", "Erranti", “Foot-ball Audace”, "Invicta". Questo sport era una novità assoluta. Nel dicembre 1909 era nata la Polisportiva Victoria all'interno del Ricreatorio San Carlo. Ma fin qui parliamo solo di squadre che praticano attività amatoriale, e partite amichevoli tra loro o, in casi eccezionali, con analoghe compagini studentesche o al massimo dopolavoristiche di centri vicini.


È la sera di sabato 5 marzo 1921 quando un gruppo di giovani studenti fonda la Società Sportiva "LA FERMO"; organizzatore è Giuseppe (Peppino) Ripani che poi è eletto vicepresidente; alla carica di presidente è designato il conte Uriele Vitali Rosati, esponente di una nobile famiglia fermana; come colore sociale e delle divise scelto il bianco con uno scudetto sul petto, all'interno del quale c'è lo stemma della città di Fermo. Gli altri factotum della società sono Francesco Rocchetti (che poi sarà presidente anni dopo), Cesare Petracci, Lillo Pasquali, Savino Cisbani, Ilario Properzi, Italo Bonfigli, i fratelli Granatelli, alcuni sono anche calciatori; nel giro di pochi mesi il sodalizio annovera quasi trecento soci (vedi articolo riprodotto nella foto in fondo a questo servizio).

La Fermo è la prima società di calcio della città che sin dall'inizio cerca di darsi una certa organizzazione e che, soprattutto, tre anni dopo, a partire dalla stagione 1923/24, otterrà per prima l'affiliazione alla FIGC, andando a partecipare a campionati ufficiali.
Per questo motivo si è deciso di far iniziare con questo club e nella stagione calcistica 1920/21 la storia secolare della Fermana Calcio.

Il primo allenatore è Alderano Casoni, un tipo taciturno, è soprannominato “il mago di tutti gli sport”. Questa la formazione tipica del primo anno: in porta Dino Diotallevi, terzini Edoardo Righi e Nicola Porcelli, i mediani sono Gaetano Nasini (capitano), Righi 2° e Umberto Mecozzi. Le ali Tiziano Checchetti e Ivo Sabbatini, le mezzali Mario Montebarocci e Francesco Ciommei, il centravanti Leone Bernardi. In rosa anche Italo Amici, Giacomo Baroncini. Sono quasi tutti elementi locali, oppure provenienti dalla folta popolazione studentesca della città.

Nei primi tre anni di attività La Fermo disputa solo partite e tornei amichevoli, non solo tra le mura di Fermo, ma a volte anche con le altre squadre della regione che pure non erano ancora affiliate alla Federcalcio (ad. es. Maceratese, Portocivitanovese, Sangiorgese, Sambenedettese, Ascoli etc.).

Fino a questo momento per giocare si utilizzavano prevalentemente il campetto della Victoria all'interno del Ricreatorio San Carlo, oppure un campetto ricavato nel parco del Girfalco, ma risultano insufficienti ed inadeguati. D'ora in poi e per dodici anni verrà utilizzato lo spiazzo ricavato vicino al Foro Boario (dove oggi ci sono i campi da tennis), sistemato a spese della società, e chiamato "Campo di Marte" perché utilizzato dal locale presidio militare (158° Reggimento di Fanteria “Liguria”, di stanza a Fermo nella Caserma Palestro, ex convento di S. Francesco), che, grazie all'interessamento del Comandante Armando Marini, collabora alla sistemazione del campo (il calcio era una disciplina sportiva nuova che destava l'interesse anche dei comandi militari).

La possibilità di utilizzare un campo di gioco regolare che rispettasse i parametri e le dimensioni minime era il primo passo indispensabile verso l'ottenimento dell'affiliazione alla FIGC, attraverso il Comitato regionale marchigiano. L'Ascoli, ad esempio, non ottiene l'affiliazione fino al 1926 solo per la mancanza di un campo regolare: quella bianconera sarà l'ultima tra le società marchigiane ad affiliarsi.
Nel corso della stagione 1924/25 La Fermo si fonderà con la Fermo Football club (sodalizio nato poco dopo con i colori sociali nero-stellato, che ottenne l'affiliazione quasi in contemporanea) facendo nascere l'Unione Sportiva Fermana Calcio per la quale furono scelti i colori giallo e blu.  

Dopo il libro storico uscito tre anni fa con un taglio prevalentemente di almanacco, quest'anno uscirà un secondo libro dedicato soprattutto al tifo e alle sue immagini. Per le celebrazioni in presenza di pubblico, resta l'incognita dell'emergenza epidemica che a quanto pare non vuole mollare la presa.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Paolo Bartolomei