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Le Marche verso la Zona Gialla dal 26 aprile, ma 5 comuni vanno in zona "rossa" fino al 25 aprile

Dal 26 aprile per le Marche si prospetta un ritorno in zona gialla, ma alcuni comuni hanno parametri troppo alti sul fronte dei contagi da Covid19 e così la Regione corre ai ripari. Per sperare in una abbassamento dei contagi, dal 21 al 25 aprile sarà introdotta una "mini zona rossa" per cinque comuni.

Si tratta di Tavullia, Acqualagna, Vallefoglia e Montelabbate in provincia di Pesaro e Urbino e di Cerreto d'Esi in provincia di Ancona. Con tassi di incidenza che non permettono un abbassamento della guardia, per questi Comuni è previsto un inasprimento delle restrizioni da parte della Regione, soprattutto riguardo alla mobilità.

L'ordinanza servirebbe a scongiurare che questi territori restino in zona arancione qualora le Marche passino, dal 26 aprile, in zona gialla.

Nei giorni scorsi anche altri comuni hanno rischiato restrizioni più severe, come Pesaro e Gradara in provincia di Pesaro e Urbino; Polverigi in provincia di Ancona; Macerata, Treia e Tolentino in provincia di Macerata; Monteprandone, Folignano e Colli del Tronto in provincia di Ascoli Piceno (questi ultimi tre dell'ascolano, tramite i rispettivi sindaci, hanno garantito che la settimana trascorsa ha visto un calo dei contagi), Morrovalle e Monte San Giusto (altri due dei 'nomi' circolati di recente) nonché il capoluogo maceratese. Tutti questi però si sarebbero salvati in extremis, essendo rientrati anche si poco al di sotto della soglia di guardia.

In attesa dell'ordinanza ufficiale della Regione, la prima conferma è arrivata dal sindaco di Cerreto d'Esi (AN), il quale ha confermato, dopo il vertice con l'Asur, che, per il proprio Comune, non solo non si può ancora prevedere un alleggerimento, ma anzi verranno adottati i già citati provvedimenti restrittivi ulteriori, ritenuti a questo punto plausibili anche per i 4 Comuni del pesarese Tavullia, Acqualagna, Vallefoglia e Montelabbate, attualmente nelle stesse condizioni.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fabriano


Niccolò Staccioli