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Fermo: Montegiberto: Turismo e turismo enogastronomico. Funziona. Purché se ne parli

“Tra gli Appennini e il mare, nascosti nei dolci pendii collinari, si trovano dei luoghi sorprendenti e riservati dove si continua a tessere una storia di valorizzazione e rispetto della biodiversità che affonda le sue radici in tempi molto antichi...”. Questa è la nostra ricchezza. Ce lo hanno ricordato stamattina i relatori intervenuti alla chiamata a raccolta dei GAL a Montegiberto.

Puntare sul turismo enogastronomico è stata la parola d'ordine. Un turismo appetitoso sotto tanti profili che sappia però integrarsi con altri aspetti territoriali. Buone produzioni alimentari sicuramente sì, idem per la buona cucina, ma anche luoghi del benessere, capaci di proporre atmosfere di pace, serenità, silenzio, riflessione. Il contrario dell'affollamento.I turisti esteri ci vedono bene, specie i tedeschi e quelli del nord Europa. Lo stesso vale per il nord Italia, specie per i lombardi, senza però tralasciare una sorta di turismo intraregione: marchigiani su marchigiani.Che si dice delle nostre terre, dei nostri produttori e delle nostre realtà ricettive? Dalle ricerche compiute, la nostra reputazione è alta, il buon cibo legato al buon prodotto è ricercato, la qualità è riconosciuta, l'accoglienza è comprovata. Per quanto riguarda il prodotto alimentare tipico c'è bisogno però di un suo ben raccontare che metta insieme la storia dell'azienda, quella dei luoghi, i volti, le persone che vi stanno dietro.Detto questo, la promozione non solo è necessaria è vitale. Come dire: il contesto c'è ma occorre dirlo altrove. Dove? Ad esempio negli Stati Uniti dove milioni di turisti si muovono verso di noi. Ma a condizione che ci siano le strutture che soddisfino i loro gusti.Ecco, la parola: gusto, dove tale percezione non è solo il sapore di ciò che mangiamo, ma anche ciò che vediamo, ciò che emoziona, e ciò che vive. E qui potremmo aggiungere: le feste, le ritualità, le comunità, il modo di stare assieme.Non posso esimermi dal citare allora una rivista periodica voluta oltre quindici anni fa dall'Associazione Cuochi della provincia di Fermo, guidata da Sandro Pazzaglia, e dal produttore di Monte San Giusto de La Pasta di Aldo, ripresa oggi dal Laboratorio Piceno della Dieta mediterranea.Un periodico che parlava e parla di cibo, tradizioni, arte, storia, poesia, musica, paesaggio. Cioè: Noi.Il turismo che ci vuole.Mercoledì, 22 gennaio 2025Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Adolfo Leoni