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La nuova Rete Malattie Infettive delle Marche

La Regione Marche ha riorganizzato la Rete delle Malattie Infettive con l’obiettivo di garantire una presa in carico globale, efficace e personalizzata del paziente, integrando professionalità e strutture in tutto il territorio regionale.

Questa nuova rete rappresenta un modello organizzativo innovativo, basato su una collaborazione coordinata e tempestiva tra operatori sanitari, fondamentale per rispondere alle sfide poste dalle malattie infettive, che possono diffondersi rapidamente nella popolazione. "Con la nuova rete delle malattie infettive garantiamo prevenzione, diagnosi, cura ed un'assistenza sanitaria di alto livello per queste patologie in tutto il territorio regionale - dichiara il vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini -. Un modello organizzativo fondato su una rete integrata fra professionisti e strutture, su tempestività e presa in carico globale, è fondamentale specie per le malattie infettive che si diffondono velocemente tra la popolazione. La nuova rete rappresenta un’ulteriore testimonianza della grande attenzione che stiamo riservando alla prevenzione e alla qualità delle cure ". Le malattie infettive continuano a essere una delle più rilevanti cause di patologia, disabilità e morte. La pandemia da SARS-CoV-2 ha evidenziato l’importanza di disporre di una rete ospedaliera efficiente, in grado di rispondere a una crescente domanda assistenziale dedicando posti letto e risorse specifiche per i pazienti con patologie infettive. Per questo motivo, la Regione Marche ha avviato un percorso di riorganizzazione delle reti cliniche ospedaliere, in linea con il Piano Socio Sanitario 2023-2025, che prevede “aggregazioni funzionali” di servizi e professionisti che lavorano in modo continuativo e coordinato per garantire percorsi di cura di alta qualità. La gestione delle malattie infettive richiede l’attuazione di strategie complesse, quali l’identificazione tempestiva, l’isolamento e il trattamento specialistico. È quindi fondamentale la diffusione e l’integrazione sul territorio delle competenze necessarie, lungo tutto il percorso assistenziale — dalla prevenzione alla cura. Le indicazioni regionali prevedono inoltre un collegamento funzionale tra ospedali e strutture territoriali (servizi di igiene e sanità pubblica, microbiologia, cure primarie, servizi per le dipendenze, sanità penitenziaria, consultori familiari) e la definizione e implementazione di Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (PDTA) per le principali patologie infettive. La rete si integra con le altre reti specialistiche regionali e si avvale dell’organizzazione di un Coordinamento Regionale Malattie Infettive che coordina le attività a livello regionale. La nuova Rete Malattie Infettive delle Marche si pone come priorità garantire l’accessibilità e l’equità delle cure, la continuità assistenziale tra strutture e professionalità, e promuovere l’integrazione delle risorse, lo sviluppo delle competenze, l’appropriatezza clinica e gestionale, nonché la presa in carico globale del paziente in tutte le fasi della malattia, dalla prevenzione al follow-up e alla continuità territoriale e domiciliare. Sono previste 4 Unità Operative Complesse: 2 presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, 1 presso l’AST Pesaro Urbino e 1 presso l’AST Fermo, collegate a Unità Operative Semplici Dipartimentali negli ospedali di Macerata e Ascoli Piceno. Due i livelli della governance: un Coordinamento regionale formato dal direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) e i dirigenti competenti, i direttori sanitari degli Enti del Sistema Sanitario Regionale (SSR), e un referente clinico come responsabile operativo che formulerà gli indirizzi tecnico-operativi, verificherà le modalità di funzionamento della Rete e i risultati raggiunti, diffonderà e promuoverà i protocolli. I Comitati Locali, uno per ogni Ente del SSR (formati da un referente clinico e uno per ogni Direzione Medica Ospedaliera, uno per ogni Unità Operativa/Servizio coinvolti, uno per ogni Distretto, uno per Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, uno per cittadini/pazienti e altre figure ritenute necessarie), avranno il compito di coordinare le attività tra i vari professionisti, elaborare protocolli e procedure appropriate per la presa in carico e la soddisfazione dei bisogni dei cittadini, definire i criteri locali di accessibilità al PDTA regionale, realizzare audit clinici assistenziale e organizzativo analizzando eventuali criticità emerse nell’applicazione del PDTA anche per proporre azioni di miglioramento.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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