navigazione: Home > Cronaca > Strage di Corinaldo, catturato a Lloret del Mar Andrea Cavallari: era evaso dopo la laurea. Il Procuratore Generale Rossi: “La cattura è frutto di un lavoro di squadra”

Strage di Corinaldo, catturato a Lloret del Mar Andrea Cavallari: era evaso dopo la laurea. Il Procuratore Generale Rossi: “La cattura è frutto di un lavoro di squadra”

Dopo una fuga durata 14 giorni, è stato catturato Andrea Cavallari, il 26enne membro della banda responsabile della strage di Corinaldo. Il giovane aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso 3 luglio, dopo aver discusso la tesi e ottenuto la proclamazione a dottore in Scienze Giuridiche, con specializzazione in Consulenza del lavoro e delle relazioni aziendali.

Cavallari stava scontando una pena di 11 anni e 10 mesi nel carcere della Dozza di Bologna, in seguito ai tragici fatti avvenuti nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. L’atto criminale del gruppo di cui faceva parte costò la vita a cinque adolescenti e a una madre di 39 anni.Originario della Bassa Modenese, Cavallari aveva ottenuto il permesso di celebrare la laurea senza la presenza di agenti penitenziari. Dopo aver pranzato con i familiari nel centro di Bologna, ha fatto perdere le proprie tracce, disertando il rientro in carcere previsto per le ore 18 dello stesso giorno. Da quel momento è scattata una vera e propria caccia all’uomo, conclusasi questa mattina con l’arresto da parte della polizia spagnola a Barcellona. L’operazione è stata resa possibile grazie a una serie di indagini a tutto campo, coordinate dal pubblico ministero Andrea De Feis.Secondo quanto riportato dalla polizia catalana, Cavallari era in possesso di documenti falsi, carte di pagamento intestate a un’identità fittizia e 800 euro contraffatti. Questi elementi fanno ipotizzare che abbia ricevuto aiuto nella fuga. Inizialmente si pensava alla fidanzata, ma dopo essere stata rintracciata dagli investigatori, sembra non avere alcun coinvolgimento. Resta il dubbio su come il detenuto sia riuscito a organizzare la fuga. Alcune fonti riferiscono che, durante la reclusione, sia riuscito a entrare in possesso di un cellulare e abbia orchestrato il piano dietro le sbarre, finalizzandolo proprio durante il pranzo post-laurea. Dopo l'estradizione del 26enne, la Procura di Bologna approfondirà il tutto e potrà raccontare movimenti e strategie di fuga del Cavallari.Il Procuratore Generale delle Marche, Roberto Rossi, prima di entrare nel merito dei dettagli della cattura, ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro di squadra svolto da tutte le realtà coinvolte: dalla polizia spagnola ai Carabinieri di Ancona, passando per la Polizia Penitenziaria di Bologna. Il Colonnello Di Costanzo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ancona, assieme al Tenente Colonnello Carmine Elefante e al Maggiore Annunziata, ha ripercorso gli step che hanno portato alla cattura del giovane latitante, che, nonostante fosse ricercato a livello internazionale, ha condotto quella che possiamo definire una vita da turista, spendendo ingenti somme in hotel, ristoranti, souvenir e altro. Questo tenore di vita ha permesso di individuarlo per la prima volta il 10 luglio in un hotel di Barcellona, grazie a un incrocio sui pagamenti digitali.La cattura, avvenuta questa mattina a Lloret del Mar, nota località turistica a 70 km da Barcellona, si è svolta senza alcun intoppo da parte delle forze di polizia spagnola, anche grazie al lavoro d’indagine svolto dai nuclei investigativi di Ancona e Bologna, da Eurojust e dalla Polizia Penitenziaria. Ezio Giacalone, Comandante del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, ha dichiarato che il fuggitivo non è affatto uno sprovveduto, ricordando che la latitanza ha dei costi e necessita di appoggi, tutti elementi che verranno chiariti grazie al lavoro della Procura di Bologna.Il Procuratore, in conclusione, ha voluto evidenziare che il lavoro svolto è stato portato a termine pensando alle famiglie che hanno subito i terribili fatti di Corinaldo: “Non potevamo permettere che una persona che si è macchiata di tali crimini fosse a piede libero”.Tra qualche mese Cavallari avrebbe potuto accedere a un primo percorso di reinserimento. Ora, invece, il 26enne modenese dovrà scontare l’intera pena in carcere, alla quale si aggiungerà la condanna per evasione, che prevede da uno a tre anni di reclusione, oltre a una serie di capi d’imputazione legati agli elementi emersi durante le indagini.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Andrea Bevilacqua