
Fermo: Dalle Marche al Missisipi, accanto ai suonatori di Blues. Una storia sconosciuta raccontata a Villa Vitali in occasione del concerto degli OGM Blues Band
Anche la pioggia è arrivata solo sul finire del concerto. Così, a Villa Vitali di Fermo, domenica scorsa, gli spettatori hanno potuto godere di una esibizione di gran livello.
Il recital "To have the blue devils" ha più che convinto, divertito e appassionato il pubblico.Lâevento, che ha visto la OGM Blues Band proporsi in una veste rinnovata a dieci anni dal suo debutto, ha richiamato circa duecento persone, ben oltre dunque le 160 prenotazioni iniziali, a testimonianza dellâinteresse suscitato.Dopo i doverosi ringraziamenti allâamministrazione comunale di Fermo, allâUNIPOP e al Rotary Club di Fermo per aver sostenuto e promosso lâiniziativa, il past-president del Rotary di Fermo Paolo Signore ha aperto la serata sottolineando come il progetto si inserisca nel più ampio piano di valorizzazione del Parco di Villa Vitali e del bosco di Monte Cacciù.Lâincantevole cornice naturale e storica della Villa, con il palco allestito sotto gli archi neogotici e immerso nel verde, e con una illuminazione che ha valorizzato lâinsieme, ha creato unâatmosfera unica e suggestiva anche questa molto apprezzata dai partecipanti.Lâelemento di maggior sorpresa e interesse della serata è stato il racconto di una storia poco nota, introdotta dal direttore artistico Stefano Berdini. Si tratta del legame, semi conosciuto, tra le Marche e le radici del blues. Il pubblico ha ascoltato con estrema attenzione e partecipazione la storia dei marchigiani emigrati nel Sud degli Stati Uniti alla fine del 1800.Questi contadini, ha spiegato Berdini, si ritrovarono, in qualche modo ingannati, a condividere la miseria e le condizioni di quasi schiavitù. Si ritrovarono nelle stesse terre del Delta del Mississippi dove il blues stava nascendo, e a fianco degli afroamericani.Lâomaggio al pastore di origine italiana Paul Canonici, che ha portato alla luce questa vicenda, è stato accolto da un forte applauso.Il recital si è poi immerso nella musica, alternando brani dei pionieri del blues come Son House, Charlie Patton e Robert Johnson, fino ai protagonisti del blues elettrico di Chicago Muddy Waters, Holwin Wolf e Willie Dixon.Le storie dei protagonisti e le suggestive immagini proiettate su uno schermo hanno accompagnato lâesibizione della OGM Blues Band, creando unâesperienza coinvolgente e partecipativa con il pubblico che ha condiviso il ritmo con battiti di mano e applausi.La pioggia arrivata, come scrivevamo, quasi al termine delle esibizioni ha però impedito che alcuni brani fossero eseguiti«Sono un appassionato di Blues e stasera ho avuto la possibilità di vivere unâesperienza musicale , di ascoltare una storia che non conoscevo in un cornice tanto inaspettata quanto straordinaria»ha commentato uno spettatore giunto da Macerata.Visto il riscontro positivo, gli organizzatori hanno deciso di riproporre e promuovere il concerto in giro per le Marche con un format che dia ancor maggior risalto a questa Storia di poveri emigranti marchigiani nella terra del Bleus, una storia che ebbe inizio nel 1895. Prima tappa sicuramente sarà Senigallia, la cui comunità ha tenuto sempre viva la storia dei nostri emigrati, tramandandola di padre in figlio.(Foto di Guerriero Cocci)Mercoledì, 27 agosto 2025Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo
Adolfo Leoni