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Fano: Lodo Guenzi sulle tracce di Guccini: alla Rocca un concerto-evento con gli storici musicisti del cantautore per celebrare ‘Fra la via Emilia e il West’

Quarantuno anni fa ha fatto riempire Piazza Maggiore. Fano non è Bologna, ma la Rocca Malatestiana è una location altrettanto – se non ancor più – suggestiva. E non è un caso se nell’ex carcere fanese sta per andare in scena, in tutta probabilità, il quarto sold out di quest’estate nell’ambito di ‘Comizi d’Amore’, la rassegna diretta da Massimo Puliani che nel 2018 aveva inaugurato proprio con i musicisti di Francesco Guccini, e che quest’anno chiuderà proprio con loro. E con Lodo Guenzi, voce cantante (e narrante) di ‘Fra la via Emilia e il West’, concerto-spettacolo previsto proprio alla Rocca per sabato 13 settembre. Una prima nazionale, per di più. Non di certo la prima per il monumento fanese, divenuta da anni un’apprezzata location per spettacoli e appuntamenti culturali.

Sarà una serata chiaramente ispirata all’omonimo album dell’autore de ‘La Locomotiva’, esattamente quello che fece riempire Piazza Maggiore all’epoca. E che potrebbe compiere un nuovo miracolo in terra fanese (i biglietti sono già in vendita su liveticket.it e al botteghino del Teatro della Fortuna). Certo, questa volta non ci sarà il parterre di artisti amici che aveva reso quel momento ancora più unico. Lucio Dalla, Giorgio Gaber e Paolo Conte sono soltanto alcuni dei graditi ospiti di allora. Ma lo sguardo, ora, va voltato in avanti, verso una rievocazione fatta anche di nuovi arrangiamenti, secondo un fil rouge narrativo tenuto e tessuto da Lodo Guenzi, oggi anche attore, ma soprattutto frontman de ‘Lo Stato Sociale’. Che però si è detto ancora praticamente ignaro di ciò che l’aspetta”.“Non so ancora quasi niente dello spettacolo – ha ammesso con sincerità durante la presentazione di giovedì mattina -, ma conosco bene il disco a cui faremo riferimento. Unendo questa mia conoscenza a quella dei musicisti che hanno sempre accompagnato Guccini, uniremo i tasselli di un album che non ha niente di attuale, e che per questo è eterno. Perché contiene canzoni che rispondono a dinamiche senza tempo, e che non hanno l’urgenza di dover per forza dire qualcosa che sia in linea con l’epoca in cui viviamo. E anche per questo, nel riproporle, ci prenderemo la libertà di complicarci la vita”.La missione impossibile sarà quella di condensare in uno spettacolo a portata di pubblico tutto il valore musicale e autoriale di un album di circa due ore e mezzo. “Le canzoni di Francesco – hanno detto Vince Tempera e Juan Carlos ‘Flaco’ Biondini, due tra gli storici musicisti che saliranno sul palco – hanno una controindicazione: sono troppo lunghe. Il nostro compito sarà realizzare un condensato musicale, unito a parti parlate, capaci di restituire il senso di ciò che quest’album ha saputo rappresentare”. In scaletta non mancheranno pezzi celebri come ‘La locomotiva’, ‘Canzone quasi d’amore’, ‘Eskimo’ e ‘Piccola città’. Ma ci saranno soprattutto brani molto datati, che neppur le cover band suonano più, “ma che riarrangeremo anche per non sentirci troppo vecchi”.L’obiettivo è quello di ricreare l’atmosfera di un concerto rimasto nella memoria anche per la presenza di almeno 200mila persone. “Abbiamo anticipato Vasco e Ligabue”, hanno sottolineato Tempera e Biondini. Numeri da tutto esaurito che si sono ripetuti soltanto molti anni dopo, nel 2018, proprio con Lo Stato Sociale. “È il segno del decadimento dei tempi”, ha commentato con ironia e una punta di modestia un Guenzi che si è detto affezionato a un certo forno fanese, e che soprattutto non vede l’ora di raccontare questo LP. “Però io mi sono appassionato prima alle parole – ha ammesso -, e soltanto dopo alla musica. Guccini e Battiato, ad esempio, hanno sempre usato parole che non conoscevo, formando frasi che ti ritrovi a cantare a ripetizione senza averne ancora davvero colto il significato. Questo mi ha sempre affascinato”.Dal canto suo Guccini si è detto contento di questo evento, parola dei due musicisti. “D’altra parte il vestito musicale delle canzoni è il nostro”, hanno rivendicato. La tavola è dunque apparecchiata, per quella che Puliani ha definito “una modalità innovativa per omaggiare il celebre cantautore. C’è ancora una locomotiva che guarda, sì, al passato – ha concluso –, ma che intanto va verso il futuro”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano


Simone Celli