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Ricci: "Sì a un Patto Regionale per il Lavoro per sostenere lo sviluppo"

"Le Marche non crescono, come hanno stabilito i dati forniti da Bankitalia, Svimez, Confindustria".

"Con l'arrivo dei dazi, in una regione che già ha il problema del lavoro precario e intermittente, può accadere, specie nell'ambito della manifattura, che il lavoro manchi del tutto. Ecco perché propongo un Patto Regionale per il Lavoro. Questo dovremmo fare con i sindacati, con le associazioni di categoria, per orientare al meglio le risorse che la regione ha a disposizione, direttamente e indirettamente, attraverso l'Europa, per sostenere il lavoro e sostenere lo sviluppo". Così Matteo Ricci, candidato alla presidenza della Regione Marche, durante il confronto con il Presidente uscente e candidato, Francesco Aquaroli, promosso dall' assemblea regionale della Uil Marche in corso ad Ancona. "Avete governato le Marche - continua - che dopo cinque anni di governo di destra non crescono: mezza responsabilità ve la volete prendere oppure no? O vogliamo dare i numeri al lotto? Abbiamo dati diffusi da Bankitalia, Svimez e Confindustria, non è possibile smentirli. Sostenete di aver fatto politiche industriali di crescita, ma quelle politiche, come certificano i dati, ci portano alla fine del mandato a crescita zero: è un elemento del quale vi prendete la responsabilità o è sempre colpa di qualcun altro?"."Sono aumentate le liste d'attesa, è aumentata la mobilità passiva, quest'anno la Regione Marche ha speso 160 milioni di euro per pazienti che vanno a curarsi altrove. Ma il dato più preoccupante è quello che ci dice che un marchigiano su dieci ha rinunciato a curarsi perché - non trovando risposta nel pubblico - non può consentirsi di accedere al privato. Non è accettabile un sistema in cui si assiste ad una strisciante privatizzazione, in cui solo chi ha denaro e carte di credito può curarsi, mentre chi non ha la disponibilità economica deve rinunciare alle cure. Da Presidente della Regione, la prima cosa che farò sarà andare a Roma, a battere i pugni, affinché si investa in sanità almeno il 7% del Pil. Fondamentale, dunque, che si investa in personale medico e sanitario, in strutture adeguate e, voglio sottolinearlo ancora una volta, come mi capita spesso di fare, nell'ambito della salute mentale, fin troppo trascurato". "Il Presidente Acquaroli dà la responsabilità ai marchigiani del fatto che le liste di attesa siano aumentate, puntando il dito sull'aumento della richiesta di prestazioni. Il dato di fatto è che le liste sono aumentate e la responsabilità di ciò va trovata nel sistema che non funziona e non certo nelle richieste di cure e servizi da parte dei cittadini"Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Matteo Ricci candidato alla presidenza della Regione Marche