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Fermo: Elezioni Regionali Marche 2025: sei candidati in corsa, 134 aspiranti consiglieri tra Piceno e Fermano. Tutti i nomi e lo scenario politico

La sfida per la guida della Regione Marche entra nel vivo: sei i candidati alla presidenza e diciotto le liste in corsa, con 134 aspiranti consiglieri nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. La scadenza per la presentazione delle candidature è stata rispettata da tutte le forze politiche, senza colpi di scena dell’ultimo minuto. La competizione sarà dominata dalla riconferma del governatore uscente Francesco Acquaroli, sostenuto dal centrodestra, e dallo sfidante Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico a capo di una vasta alleanza progressista. Analizziamo i nomi, le liste, gli equilibri territoriali e le regole del voto che si terrà il 28 e 29 settembre.

Il quadro delle elezioni regionali delle Marche è ormai definito: scaduto ufficialmente il termine per la presentazione di liste e candidature, il prossimo appuntamento con le urne sarà domenica 28 e lunedì 29 settembre. Dopo il deposito in Corte d’Appello ad Ancona, che si è concluso senza sorprese, si apre ora la fase della campagna elettorale vera e propria. Sei i candidati alla presidenza della Regione, 18 le liste collegate, 30 i seggi da assegnare in Consiglio regionale, con una competizione particolarmente vivace nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, dove si eleggeranno rispettivamente 4 consiglieri ciascuna. Nel Piceno sono 68 gli aspiranti consiglieri, nel Fermano 66. Ma nessuno dei candidati presidenti proviene da queste due province, che giocano comunque un ruolo strategico all’interno delle coalizioni.A contendersi la guida della Regione sono:Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia), presidente uscente, sostenuto da una larga coalizione di centrodestra;Matteo Ricci (Partito Democratico), europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, a capo di una coalizione di centrosinistra allargata;Claudio Bolletta, esponente di Democrazia Sovrana e Popolare, con una lista autonoma;Lidia Mangani, candidata del Partito Comunista (che però non ha presentato liste né nel Piceno né nel Fermano);Beatrice Marinelli, in corsa per Evoluzione della Rivoluzione, movimento anti-sistema;Francesco Gerardi, alla guida del movimento Forza del Popolo.Due donne e quattro uomini, ma nessuno con radici locali nelle province del sud delle Marche, un fatto che potrebbe pesare sulle dinamiche del voto territoriale. La competizione ruota attorno ai due principali candidati: Acquaroli, con una maggioranza uscente consolidata, e Ricci, che punta a ricompattare il fronte progressista.Il centrodestra a sostegno di AcquaroliA sostenere Acquaroli ci sono sei liste:Fratelli d’ItaliaLegaForza ItaliaNoi ModeratiI Marchigiani per AcquaroliCivici MarcheUDCTra i candidati figurano molti nomi noti, soprattutto nel Piceno, dove si ricandidano Andrea Assenti (FdI), Andrea Maria Antonini (Lega, attuale assessore regionale), e Monica Acciarri (FI, ex Lega). Per il Fermano corrono tutti e quattro i consiglieri uscenti: Putzu, Marcozzi, Marinangeli e Cesetti (quest’ultimo però ora schierato con Ricci).Il centrosinistra guidato da RicciIl progetto politico di Ricci include sette liste:Partito DemocraticoMovimento 5 StelleAlleanza Verdi SinistraMatteo Ricci PresidenteProgetto MarcheAvanti RicciPace Salute LavoroNel Piceno Ricci punta su figure come Francesco Ameli (PD), Maria Uva (M5S) e Francesca Pulcini, attivista ambientale. Nel Fermano, invece, il ticket è forte di volti come Fabrizio Cesetti (ex assessore regionale), Nicola Loira e Silvana Emili.A completare il quadro, tre candidature extra-coalizione che tentano di intercettare il voto di protesta o l’area astensionista:Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana e Popolare) con una lista che corre anche nel Piceno e nel Fermano;Francesco Gerardi (Forza del Popolo), che presenta una lista piena in entrambe le province;Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione), con un programma marcatamente anti-politico.L’unica esclusa dal sud delle Marche è Lidia Mangani del PCI, che ha presentato candidati solo in Ancona, Macerata e Pesaro.Le province di Ascoli e Fermo, con quattro consiglieri regionali ciascuna, si ritagliano un ruolo importante nell’economia del voto, nonostante l’assenza di un candidato presidente “autoctono”.Nel Piceno, tutte le liste tranne il PCI hanno presentato una rosa di quattro candidati. Situazione analoga nel Fermano, dove spiccano sindaci, assessori e consiglieri comunali in corsa per uno dei trenta scranni di Palazzo Raffaello.Tra gli elementi più rilevanti, il ritorno in campo dei consiglieri uscenti e l’affollamento di nomi nelle liste civiche e nei partiti centristi, che potrebbero giocare un ruolo decisivo nel determinare gli equilibri della maggioranza.Si voterà domenica 28 settembre dalle 7 alle 23 e lunedì 29 settembre dalle 7 alle 15. È escluso il voto disgiunto: gli elettori dovranno votare per un candidato presidente e, facoltativamente, per una lista a lui collegata, con la possibilità di esprimere una o due preferenze per i consiglieri (in caso di doppia preferenza, obbligo di genere diverso).La legge elettorale regionale prevede:30 seggi totali;Premio di maggioranza al 55% dei seggi se il presidente eletto supera il 40% dei voti;Soglia di sbarramento al 5% per le coalizioni, al 3% per le liste interne se la coalizione supera il 5%;Incompatibilità tra le cariche di consigliere e assessore.La corsa alle regionali 2025 si preannuncia combattuta, ma con due fronti principali ben delineati. Se da un lato Francesco Acquaroli punta alla continuità amministrativa, dall’altro Matteo Ricci mira a rilanciare il centrosinistra con un’ampia coalizione che include forze ecologiste, civiche e progressiste.Il ruolo delle province di Ascoli e Fermo sarà fondamentale per l’equilibrio complessivo della Regione. Nonostante l’assenza di candidati presidente locali, i territori del sud marchigiano esprimono una grande vivacità politica e una notevole partecipazione, con ben 134 candidati in campo.La partita è aperta. E saranno gli elettori, tra meno di un mese, a decidere chi guiderà le Marche per i prossimi cinque anni.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Riccardo Renzi