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Lac, "Il futuro della caccia nelle Marche: colombacci decimati e cacciatori in estinzione"

Il colombaccio è una specie migratoria e fino a qualche anno fa veniva cacciato nelle Marche soprattutto in ottobre, al culmine del periodo della sua migrazione dal Nord ed Est Europa, attraverso il Mare Adriatico e risalendo le aste fluviali dei fiumi marchigiani, per poi oltrepassare l’Appennino su
valichi montani noti fin dall’antichità, ed infine raggiungere il mare Tirreno, l’Europa Meridionale e
l’Africa settentrionale per trascorrervi l’inverno.

A causa dei profondi cambiamenti climatici in atto però, negli ultimi anni il colombaccio è diventato una specie stanziale anche in Italia, mentre il prolungamento dell’estate fino ai mesi di settembre ed ottobre, sta ritardando sempre più anche il periodo della migrazione autunnale dell’avifauna.Per questi motivi, è stato un gravissimo errore, da parte della Giunta Acquaroli, aver accontentato, per fini puramente elettorali (il 28 e 29 settembre si vota per il rinnovo del Consiglio Regionale), la frangia più retriva ed estremista del mondo venatorio e l’aver inserito il colombaccio tra le specie cacciabili sin dal 1 Settembre, perché ad essere pesantemente decimata dalle spietate doppiette dei cacciatori è stata proprio la loro popolazione stanziale in Italia!E questo fatto non lo denunciamo solo noi della LAC, ma anche tutti quei cacciatori rispettosi degli equilibri naturali, la stragrande maggioranza dei quali ha però appeso da tempo il fucile al chiodo, in quanto non si riconosce più con l’attuale esiguo manipolo di ignoranti “sparatutto”, capaci solo di sparare a qualsiasi essere vivente e senziente voli in cielo o si muova in terra!Ed anche se non potremo mai avere le cifre ed i dati veri e reali sugli abbattimenti, non solo dei colombacci, ma anche delle specie protette che purtroppo ne fanno e ne faranno sempre le spese, anche a causa della vergognosa deregulation venatoria in discussione in Parlamento con il DDL 1552 presentato dal Governo Meloni, sappiamo però con certezza che oltre l’80% degli italiani detesta ormai la caccia e ne vorrebbe l’immediata abolizione! Come pure è un dato di fatto indiscutibile ed irreversibile che il 65% dei cacciatori ha un’età superioreai 65 anni e che solo il 5% di essi ha un’età inferiore ai 35 anni! Questo processo “naturale” ha difatti determinato che nelle Marche i cacciatori nella stagione 2017/18 fossero 24.246, mentre oggi si sono ridotti a poco più di 15.000, quindi quasi 10.000 in meno in soli 8 anni! Di conseguenza, visto che la matematica non è un’opinione, tra 10 anni i cacciatori nelle Marche e nel resto d’Italia, saranno pressoché estinti o ridotti ad un numero così esiguo che il loro ruolo di condizionamento elettorale nei confronti della politica risulterà finalmente del tutto irrilevante!Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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