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Linda Rossi ha Milano-Cortina nel mirino: ‘’Le Olimpiadi le sogno da ragazzina. La medaglia? Lavoro anche per questa’’

Continuano le interviste della rubrica ‘’VS Sport’’ di Vivere Senigallia. Questa volta abbiamo intervistato nuovamente Linda Rossi, nota pattinatrice di Senigallia che compete a livello internazionale. Ci racconta le sue ambizioni.

Linda Rossi ha fatto dello sport prima la sua vita, poi il suo lavoro grazie al gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre. I suoi primi pattini li ha indossati a 7 anni, le ruote erano in plastica e il casco le era stato prestato da un’amica. Quel giorno, nella piccola pista di pattinaggio del Vivere Verde a Senigallia, Linda non poteva immaginare quanto veloce sarebbe stata capace di volare con quelle ruote su piste e strade, successivamente con lame affilate di acciaio su anelli di ghiaccio. Qualche anno più tardi, un sogno ha iniziato a farsi spazio nella mente di Linda: partecipare alle Olimpiadi! Ma Linda non è solo un’atleta di livello internazionale, è una ragazza che crede nel valore dell’amore, dell’amicizia, del rispetto altrui e dell'impegno necessario per realizzare i propri obiettivi. Le piace il mondo dell’insegnamento e soprattutto ama i bambini, tra i suoi desideri ci sta l’aprire una scuola di pattinaggio per persone diversamente abili nella quale “ragazzi/e speciali” possano incontrarsi, divertirsi ed essere felici! Come stai vivendo questo periodo di fine estate al momento lontano dalle gare?Sono in un periodo particolarmente significativo del mio percorso sportivo. Quest’anno la preparazione atletica in vista della prossima stagione agonistica è iniziata a maggio con la prospettiva Milano-Cortina 2026. È da quando sono ragazzina che sogno di andare alle Olimpiadi (forse anche prima di sapere cosa fossero realmente).Le Olimpiadi Invernali a Milano-Cortina del prossimo anno sono un obiettivo raggiungibile? E, credi di avere le possibilità di realizzare, un giorno, il sogno di vincere una medaglia? Questo specifico momento è molto sfidante, gli allenamenti sono duri e intensi. Essendo poi le gare ancora lontane non si ha un feedback reale e immediato dei progressi realizzati. Anche la preparazione mentale è importante, inoltre, la lontananza da casa e il continuo cambiamento di luoghi dove allenarci aumentano l'impatto emozionale di questo periodo. La medaglia?!? Chi lo sa, è l’obiettivo di tutti gli atleti quindi anche io sto lavorando per questo traguardo! Ci racconti i tuoi allenamenti?Gli allenamenti occupano gran parte delle mie giornate. Mi alleno dal lunedì al sabato, tutti i giorni, la domenica ora che non ci sono ancora gare riposo. Mi sveglio presto, faccio una buona colazione e via il primo allenamento della giornata, 3 o 4 ore in bici da corsa oppure su ghiaccio con i pattini quando sono in ritiro con la Nazionale. Il pomeriggio poi il secondo allenamento della giornata, a secondo dei periodi e dei programmi lo svolgo con i pesi in palestra, oppure con sedute di atletica, a volte anche sui pattini a rotelle o in piscina.Nella tua adolescenza si parlava molto di te come atleta. Oggi sei una pattinatrice che compete a livello internazionale. Hai nostalgia o qualcosa che cambieresti del tuo passato?Della mia vita passata e presente non cambierei nulla, sono felice di quello che ho fatto e sono un po’ anche orgogliosa - se posso dirlo - dei risultati ottenuti. Ho vissuto tutte le sfumature di una carriera sportiva, ho avuto momenti straordinari di gioia infinita ma anche momenti di grande difficoltà. Ora posso dire che anche i momenti più bui sono stati importanti per me, sono serviti a risistemare alcune cose, a crescere, a conoscermi e capirmi meglio. Vanno accettati, fanno parte del corso della vita. In più, se quello che fai ti piace, riesci a superare anche i momenti più duri. La fiducia e la perseveranza sono sempre al mio fianco lungo il mio cammino. Quando, fino a qualche anno fa, mi dedicavo solo al pattinaggio a rotelle tutto sembrava più facile. Ero una bambina, mi divertivo, stavo a casa e mi allenavo a 5 minuti da casa… così tutto l’anno. Ora che sono passata al pattinaggio su ghiaccio, l’organizzazione è sicuramente più impegnativa. Mi alleno ormai per la maggior parte della stagione con la Nazionale fuori sede, spesso all’estero. Con i miei compagni stiamo fuori tanti giorni, sia per i vari raduni sia per le gare. Sul ghiaccio l'asticella sale di molto e così come in qualsiasi altro lavoro importante, bisogna stare sempre sul “pezzo”. In ogni caso posso dirti che non rimpiango assolutamente nulla, anzi… porterò con me per tutta la vita gli insegnamenti che lo sport mi ha dato, mi sta dando e mi darà ancora...Cosa manca al pattinaggio per aver maggior considerazione? Perché in Italia non occupa le prime posizioni anche a livello mediatico?Lo sport è bello tutto, è vita e allo stesso tempo è maestro di valori. In Italia purtroppo alcuni sport occupano la scena con grande disequilibrio, è un vero peccato. A perderci non sono solo gli sport meno considerati, ma tutti coloro che non si riconoscono nelle discipline più in voga. Il tema è però difficile, il dilemma è un po’ quello dell’uovo e della gallina: gli sport mainstream hanno maggior attenzione dai media perché più praticati, oppure sono più praticati perché si parla (sempre) solo di questi? A me capita ancora di dover spiegare il mio sport, qualcuno non sa neanche che esiste. In tutto questo noi come atleti portiamo avanti i nostri valori, i nostri sogni, puntiamo ai nostri obiettivi sperando di regalare emozioni a chi ci segue e ci supporta.Obiettivi per il futuro?Ora il mio obiettivo sono le Olimpiadi. Se lo realizzerò sarò felice, anzi felicissima, ma lo sarò anche se questo non dovesse accadere… Sì perché dentro di me saprò di aver sempre dato il massimo, di aver sempre messo il cuore in tutto ciò che ho fatto. Sarò comunque felice e orgogliosa di me!Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Edoardo Diamantini (@vivere.news)