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Fermo: Il caso che scosse le Marche si riapre: ombre internazionali e misteri italiani dietro la ccomparsa della Baronessa Rothschild

Il mistero irrisolto della scomparsa di Jeanette Bishop e Gabriella Guerin tra nuove indagini e vecchie ombre

Ad oltre quarant'anni dalla scomparsa di Jeanette Bishop, ex moglie del barone de Rothschild, e della sua assistente Gabriella Guerin, il caso torna a essere oggetto di attenzione. Una testimonianza del professor Franco Maria Venanzi ha rilanciato l'interesse su un'indagine che ha varcato i confini italiani, coinvolgendo ambiti legati all'arte e alla finanza internazionale, e alla quale non mancano elementi ancora da chiarire.Negli anni '80 il giudice Alessandro Iacoboni, che riaprì le indagini, avrebbe espresso timori personali in seguito a un viaggio investigativo a Londra. Secondo Venanzi, amico personale del giudice, Iacoboni avrebbe riferito di sentirsi minacciato, circostanza che il giudice non ha mai formalizzato in atti pubblici.Il 29 novembre 1980 Jeanette Bishop, allora non più legata al barone de Rothschild, e Gabriella Guerin si trovavano in un casolare in località Sarnano per dei lavori di ristrutturazione. Decisero di effettuare un'escursione in montagna, dalla quale non fecero più ritorno. La loro auto fu trovata parcheggiata nei pressi della baita Galloppa, ma dei loro corpi si persero le tracce per oltre un anno, fino al ritrovamento in un'area boschiva non lontana dal Lago di Fiastra.Le autorità ipotizzarono in un primo momento un incidente dovuto al maltempo, ma numerosi aspetti non sono mai stati del tutto chiariti, come la distanza dal luogo di ritrovamento rispetto alla scena iniziale e la condizione dei corpi. Oggetti personali, come un orologio automatico di Jeanette, sono stati rinvenuti accanto a uno dei corpi, fermo a una data quattordici giorni dopo la scomparsa.Furono a suo tempo evidenziate tracce e suppellettili che indicarono la presenza di più persone, ma le impronte rilevate non permisero di identificare chi fosse effettivamente stato con le due donne.Le indagini proseguirono senza giungere a conclusioni definitive, anche quando nel 1982 fu ucciso a Londra l'antiquario Sergio Vaccari, persona presente negli ambienti dell'arte frequentati da Jeanette Bishop. Alcuni eventi, come un furto nella sede romana di Christie's avvenuto il giorno dopo la scomparsa, suscitarono ulteriori interrogativi, ma senza prove concrete di collegamenti diretti.Oggi la Procura di Macerata ha riaperto il fascicolo privilegiando la pista di un possibile sequestro e una permanenza forzata nella baita, seguita da una morte non chiarita. Le condizioni del ritrovamento e le testimonianze raccolte ancora non spiegano del tutto la dinamica degli eventi. Alcuni testimoni ricordano dettagli come la presenza di un uomo in abiti chiari e la presenza di veicoli sospetti nella zona.Il professor Venanzi, che ha contribuito alle analisi molecolari per l'identificazione di Gabriella Guerin, ha riferito del mancato consensuale coinvolgimento del secondo marito di Jeanette nelle verifiche genetiche, pur confermando senza dubbio l'identità dei corpi.Le piste investigative rimangono aperte e non escludono nessuna ipotesi, comprese quelle che riguardano collegamenti con attività finanziarie e reti diffuse di criminalità. Nel corso degli anni, alcune comunicazioni anonime indirizzate alla Procura hanno suggerito possibili contatti con ambienti legati a reati finanziari, ma senza al momento risultanze ufficiali.Il caso Bishop-Guerin rappresenta uno dei misteri ancora irrisolti del nostro Paese, un intreccio complesso tra vicende personali, poteri finanziari, e le difficoltà di un sistema giudiziario alle prese con una storia piena di elementi oscuri. Le nuove indagini potrebbero fornire maggiori chiarimenti, portando una forma di verità e giustizia a una vicenda dalla memoria ancora viva. Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Riccardo Renzi