
Giornata della Parità retributiva: nelle Marche le donne guadagnano un terzo in meno degli uomini
Nelle Marche la differenza retributiva tra generi resta unâemergenza irrisolta con medie inferiori di quasi il 30% in meno delle donne rispetto ai colleghi uomini. Lo rende noto la Uil Marche alla vigilia della Giornata internazionale per la parità retributiva, istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sul divario retributivo di genere a livello globale e celebrata ogni anno il 18 settembre.
Emerge un dato complessivo regionale del 29,88% di differenza salariale. âUn appuntamento che richiama istituzioni, imprese e sindacati a un impegno concreto per colmare un divario che penalizza non solo le donne, ma lâintero tessuto produttivo e socialeâ dicono dalla Uil Marche.LâUfficio studi della Uil Marche ha elaborato i dati Inps delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti del settore privato evidenziando che il divario più pesante riguarda gli operai, che costituiscono la fetta principale della forza lavoro marchigiana: qui le lavoratrici ricevono il 36,91% in meno, con una retribuzione media annua di appena 17.544 euro. Anche tra gli impiegati, seconda categoria più numerosa con oltre 143 mila addetti, la forbice è ampia: 34,60% di differenza salariale a svantaggio delle donne, con stipendi che si fermano a 25.451 euro. Salendo ai livelli più alti della gerarchia, le disparità restano significative. Nei quadri, il gap scende al 13,53%, mentre tra i dirigenti la differenza è ancora del 21,66%, a fronte di retribuzioni annue che superano i 143 mila euro. Gli apprendisti mostrano una forbice più contenuta, al 14,20%, ma su salari medi che non raggiungono i 14 mila euro.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
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