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Pesaro: Caccia troppo vicina alle case, i residenti di Gradara e Tavullia pronti alla mobilitazione

Preoccupazione e irritazione tra i residenti dell'entroterra pesarese, nelle aree di Gradara e Tavullia, dove da giorni si sentono spari a pochi metri dalle abitazioni. A segnalare la situazione è un residente della zona, che racconta di una situazione ormai insostenibile:

“Mi sto attivando con gli abitanti del quartiere: siamo tutti concordi nel voler fermare questa pratica così vicina alle case. Il nostro territorio ha ancora ampie aree verdi, ma questo non significa che i cacciatori possano sentirsi autorizzati a sparare ovunque.”Secondo quanto riferito, nonostante la legge imponga distanze minime obbligatorie per la pratica venatoria – generalmente 100 metri dalle abitazioni e 50 metri dalle strade – questi limiti non sarebbero né rispettati né controllati a dovere.“Purtroppo i controlli sono scarsi – prosegue il cittadino – e anche dopo aver contattato le forze dell’ordine abbiamo ricevuto risposte vaghe, del tipo ‘i cacciatori hanno gli stessi diritti, pagano le tasse come voi’. Ma qui non si tratta di tasse: si tratta di sicurezza e di rispetto per chi vive in queste zone.”Il problema, sottolinea il residente, non riguarda solo la sicurezza delle persone, ma anche il fastidio sonoro e la sensazione di invasione della propria tranquillità domestica.“Proprio mentre scrivo – racconta – sento spari isolati provenire dalla zona nord, a circa cento metri da casa mia. Non abito in una zona isolata: la cresta di Via Pirano è densamente abitata, con tante case vicine.”Lui e altri cittadini della zona stanno quindi valutando di organizzare una raccolta firme e una segnalazione formale alle autorità competenti, chiedendo che la caccia venga limitata alle sole aree isolate, lontane dai centri abitati e dalle abitazioni sparse.“Spero che questa iniziativa, che attiverò a breve – conclude – ottenga i risultati che merita. Confido nella partecipazione di tutti coloro che, come noi, ritengono che la sicurezza debba venire prima di tutto.”La segnalazione riaccende un tema molto sentito in molte aree rurali e collinari del territorio: la convivenza tra attività venatoria e civiltà abitativa, un equilibrio che richiede regole chiare, controlli rigorosi e il rispetto reciproco tra cittadini e cacciatori.Puoi commentare l'articolo su Vivere Pesaro


Redazione Vivere Pesaro