
Antiquario pesarese involontariamente al centro di un caso di arte trafugata: recuperati due dipinti rubati nel 1999 a Todi
Un antiquario pesarese si è trovato, suo malgrado, al centro di un importante recupero di opere dâarte trafugate. Lâepisodio risale a marzo 2025, quando i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Ancona, nel corso di un controllo alla fiera âMercante in Fieraâ di Parma, hanno notato un dipinto raffigurante âSanta Luciaâ esposto presso uno stand proveniente da Pesaro.
Dalle verifiche effettuate nella Banca dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti, lâopera è risultata essere una delle due tele rubate lâ11 settembre 1999 dalla Chiesa di San Biagio di Todi (PG). Si trattava di un olio su tela di 72x50 cm, catalogato e inserito anche nel Bollettino delle opere dâarte trafugate nel 2001.Lâespositore pesarese, ignaro dellâorigine del dipinto, ha collaborato immediatamente con i militari, consegnando spontaneamente lâopera insieme alla documentazione di conto vendita. Gli accertamenti successivi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pesaro, hanno portato allâemissione di un decreto di perquisizione nei confronti della persona che aveva ceduto il quadro allâantiquario.Durante le operazioni, i Carabinieri del Nucleo TPC di Ancona hanno rinvenuto e sequestrato anche un secondo dipinto, raffigurante âSan Biagioâ, anchâesso rubato nella stessa circostanza del 1999.Le indagini hanno permesso di ricostruire la catena di passaggi dei due dipinti, scoprendo che erano stati venduti pochi giorni dopo il furto a unâaltra persona, anchâessa ora indagata per ricettazione di beni culturali.Il 14 ottobre 2025, nella Chiesa di San Biagio di Todi, i due preziosi dipinti sono stati ufficialmente riconsegnati al parroco dai Carabinieri del TPC di Ancona.Unâoperazione che conferma, ancora una volta, il ruolo decisivo della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il più grande archivio informatizzato al mondo con oltre 8 milioni di schede relative a opere dâarte da ricercare, gestito esclusivamente dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.Lâintervento dei militari, partito da un controllo su un antiquario pesarese, si è così trasformato in un brillante recupero che restituisce alla collettività due importanti testimonianze del patrimonio artistico umbro, ricordando al tempo stesso la necessità di verificare sempre la provenienza delle opere dâarte immesse sul mercato.Puoi commentare l'articolo su Vivere Pesaro
Redazione Vivere Pesaro