
Fano: Go-kart, il re dei sorpassi ha appena 12 anni (e piace anche a Raikkonen): il marottese Bryan Sandroni è campione marchigiano di categoria e terzo nel centro Italia
Lui e il figlio di Raikkonen sempre testa a testa. Anzi, ruota a ruota. Sembra una favola, invece è realtà . Il protagonista è Bryan Sandroni, astro nascente â anzi, già nato e crescente â dellâuniverso go-kart a livello nazionale. Suo il primato marchigiano nella sua categoria al termine del campionato che si è da poco concluso, un risultato che gli è valso, soprattutto, il terzo posto per tutto il cento Italia. E dire che è praticamente un esordiente. E che ha soltanto 12 anni.
Bryan frequenta lâIstituto Comprensivo 'Enrico Fermi' di Mondolfo. E comprensivi sono anche i suoi professori, considerati i tanti impegni del ragazzo tra gare e allenamenti. La giovanissima promessa dei go-kart vive a Marotta, e il suo nome è già noto tra gli appassionati del settore. Perché il suo talento è cristallino, ma soprattutto impressiona la rapidità con cui riesce a scalare posizioni sia in pista sia nelle classifiche.Di domenica scorsa il verdetto stagionale, con il secondo posto ottenuto nella Pista Arcobaleno di Trevi, al termine di una stagione cominciata in primavera e ricca di sorprese. Di successi, sì, ma anche di cadute e di risalite. Bryan, dâaltronde, è uno che non molla. Domenica, ad esempio, la seconda posizione lâha agguanta al termine di una rimonta da manuale. Partito in griglia con il quarto tempo, ha finito la prima gara al terzo posto. Poi la svista che ha rischiato di costargli caro. Bryan, infatti, non ha visto la bandiera gialla che stava sventolando per via di un incidente, da lì i cinque secondi di squalifica e il confinamento in ottava posizione. A seguire la rimonta da campione fino al secondo posto, con tanto di complimenti dei commissari della federazione lì presenti. à così che il marottese ha sigillato il suo piazzamento definitivo, al terzo posto della classifica generale del campionato di Coppa Italia Zona 3 (che comprende anche Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo) nella categoria Mini GR3.Dâaltronde il ragazzo è figlio (e nipote) dâarte. La famiglia Sandroni, infatti, vive da generazioni a pane e motori. Nonno Giuseppe è da sempre un grande appassionato di moto. Colleziona soprattutto Ducati e Benelli, ma soprattutto lo si ricorda per aver sponsorizzato la prima moto con cui, agli esordi, Valentino Rossi si è fatto notare al mondo vincendo le prime gare. Realizzata da Guido Mancini di Cattolica, era una 125. Una Sandroni, appunto. Poi câè il papà . Renzo è stato campione italiano di motocross 125 negli anni â80. Sulla scia dei suoi successi â e onorando la sua grande passione - ha creato il team RSR (Renzo Sandroni Racing), vincendo ben cinque titoli italiani con il pilota Stefano Pezzuto. E alla fine è arrivato Bryan, che nonostante la giovanissima età ha manifestato per anni una smodata passione per i motori. Come nonno e papà , ma con una decisa sterzata verso i go-kart.Lo scorso anno lâesordio â avvenuto in corsa in mezzo a ragazzi già rodati nelle categorie inferiori -, e soltanto tre sono state le gare da lui disputate. Nessun problema: il 12enne marottese è comunque arrivato terzo a livello marchigiano. Risultati che hanno fatto seguito alla âvittoria per giocoâ di Camerano â il suo trampolino di lancio â e al trionfo nel suo primo campionato Asi. A quel punto, dato lâevidente talento del ragazzo, ecco la riconversione del team di papà : dalle due ruote alle quattro. Con un filo di gas. Basta noleggio, ora si corre su kart di proprietà . E si continua a macinare successi, anche grazie alla sapienza del motorista abruzzese Gabriele Di Cecco.Ma i traguardi non sarebbero mai arrivati senza lâabilità di Bryan, né senza la sua resilienza. Un termine abusato, ma in questo caso quanto mai calzante. Non soltanto per i sorpassi che il ragazzo ha dimostrato di saper eseguire, ma anche per la sua capacità di rialzarsi e di tenere la barra dritta fino al traguardo dei traguardi. A luglio, infatti, è stato fermato da un brutto incidente a Corridonia. Durante un sorpasso un altro kart gli ha sbarrato la strada. Da lì un pericoloso cappottamento, lâarrivo dellâeliambulanza, il trasferimento allâospedale Salesi di Ancona. Alla fine se lâè cavata con due dita rotte, e per sua fortuna il mese successivo â quello della sua convalescenza â ha coinciso con la pausa estiva. Peccato per la gara di Corridonia, però, e soprattutto per il brusco stop alla sua corsa verso il secondo posto in campionato, sfumato soprattutto per questo spiacevole episodio.Il prossimo anno il salto di categoria, in primis per questioni anagrafiche (a dicembre, infatti, Bryan compirà 13 anni). Nel frattempo lo attende la gara secca di inizio novembre a Val Vibrata, nel teramano, per la Coppa dei Campioni. Si tratta di una sorta di supercoppa nazionale, unâaltra occasione per dimostrare quanto vale. Poi â sempre a novembre â il Campionato italiano a squadre di zona, anche qui tra giovani assi dei motori provenienti da tutta Italia, a cui si è qualificato grazie a suoi successi stagionali.Ma la versa bandiera a scacchi, il traguardo verso cui Bryan vorrebbe correre è nientemeno che la Formula 1. E in questo senso il marottese uno sfizio se lâè già tolto. In tutte le gare Rotax disputate parallelamente al campionato si è sempre giocato il primo posto del podio con Robin Raikkonen, il figlio del campione nel 2007 della massima competizione motoristica mondiale. Quel Kimi che a Bryan, in unâoccasione, ha riservato anche una pacca sulla testa a moâ di complimento. Ottime premesse per la giovane stella dei go-kart. Con buona pace delle coronarie di mamma Angela, di professione fornaia, che soffre particolarmente quelle terribili partenze in volata. Ma che contribuisce comunque, con orgoglio e affetto, a far crescere anche suo figlio a pane e motori.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano
Simone Celli