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San Giovanni in Marignano: sale sul tetto per portare il pranzo ad un operaio ma precipita da 8 metri. La vittima è il pesarese Claudio Reggiani

Tragedia sul lavoro a San Giovanni in Marignano, nella tarda mattinata di lunedì 20 ottobre. A finire coinvolto Claudio Reggiani, 64enne residente nel pesarese e deceduto a seguito di una caduta dal tetto di un capannone nella zona artigianale Tavollo.

L’uomo - dipendente di un'azienda di catering del pesarese -, intorno alle 12:00 di lunedì sarebbe salito sul tetto di un capanno in comune tra le aziende Tecno Mec e Fida di via Tavollo, a circa 8 metri di altezza, per portare da mangiare ad alcuni operai che si trovavano lì al lavoro. Una volta messo piede sul lucernario, però, la vetroresina ondulata ha ceduto all’improvviso sotto il suo peso, facendolo precipitare al suolo. Il 64enne sarebbe morto poco dopo, nonostante il rapido intervento del 118.Sulla tragedia stanno indagando i Carabinieri della Tenenza di Cattolica ed il personale della Medicina del Lavoro, giunti sul posto poco dopo l’allarme. Non sono ancora chiari, infatti, i motivi che avrebbero spinto Reggiani a salire sul tetto del capannone; forse per dei rapporti amicali o perchè stesse svolgendo regolarmente le sue mansioni lavorative, per conto di una ditta di catering del pesarese. Intanto il pm di turno, Daniele Paci, ha disposto l'autopsia sul corpo del 64enne, oltre ad ulteriori accertamenti sulle misure di sicurezza, nonché sulle posizioni lavorative, per verificare eventuali responsabilità.Claudio Reggiani abitava in provincia di Pesaro nella zona di via Togliatti, a Villa San Martino. Spostato in seconde nozze, non aveva figli. Era una molto conosciuto, poiché in passato si era cimentato in diverse attività: aveva avuto uno studio odontotecnico e, successivamente, aveva aperto un negozio di accessori per la casa. Ultimamente pare fosse impegnato per le consegne di vivande, ma su questo punto sono ancora in corso gli accertamenti necessari. La notizia della sua morte ha scosso la comunità pesarese. Anche quella di San Giovanni in Marignano è rimasta incredula, infatti, sul profilo Facebook del Comune la sindaca Michela Bertuccioli, insieme all’amministrazione, ha lasciato un messaggio di cordoglio: “Un dramma improvviso, una perdita preziosissima che ha scosso l’amministrazione comunale e tutta la comunità marignanese – si legge nel post -. Siamo vicini alla famiglia e a tutti i cari, a cui ci stringiamo con profonda commozione”. Anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil della Provincia di Rimini, dopo la tragedia, hanno emesso un appello congiunto: “Di fronte all’ennesima morte sul lavoro che colpisce la nostra provincia, ribadiamo con forza: non si può e non si deve morire per lavorare. Il drammatico bilancio degli infortuni nel nostro territorio è inaccettabile e riflette una situazione di emergenza. Le Istituzioni e gli Enti preposti in Provincia di Rimini (AUSL, Ispettorato del Lavoro) devono garantire una presenza capillare e controlli più serrati ed efficaci sui luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai settori dove si concentrano i rischi maggiori”.Puoi commentare l'articolo su Vivere EmiliaRomagna


Giulia Volpini