
Ancona: Esequie del Card. Menichelli, Mons. Spina: "Dolore ma anche riconoscenza al Signore per aver potuto godere del suo ministero"
Di seguito il testo integrale dell'omelia pronunciata da S. E. Mons. Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo, in occasione delle esequie del Cardinale Edoardo Menichelli.
Al termine dellâomelia, Mons. Angelo Spina ha annunciato che anche Papa Leone XIV ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Menichelli, con un telegramma inviato allâArcivescovo di Ancona-Osimo: «Nellâapprendere la notizia della morte del Cardinale Edoardo Menichelli, desidero esprimere il mio cordoglio per il lutto che ha colpito codesta comunità ecclesiale e quella di Chieti-Vasto che lo ebbero zelante pastore, come pure lâArcidiocesi di Camerino-San Severino Marche di cui fu generoso presbitero. Nel ricordare questo caro fratello che ha servito la Chiesa e la Santa Sede con dedizione, elevo la mia preghiera al Signore affinché, per intercessione della Beata Vergine Maria, lo accolga nella Gerusalemme celeste e di cuore impartisco la benedizione apostolica ai familiari, a quanti lo hanno amorevolmente assistito e ai presenti tutti al rito esequiale». LâArcivescovo di Ancona-Osimo ha letto anche il messaggio inviatogli da Mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, che ha voluto esprimere, a nome del Cardinale Presidente Matteo Maria Zuppi e a titolo personale, la partecipazione al lutto della comunità . «Desidero anche ricordare il suo competente impegno quale membro della Commissione episcopale per lâeducazione cattolica, la scuola e lâuniversità , e della Commissione episcopale per la famiglia, i giovani e la vita. Mi associo al suffragio per lâanima di questo nostro confratello defunto perché il Buon Pastore lo accolga nel suo regno di luce e di pace», ha scritto Mons. Giuseppe Baturi.Mercoledì 22 ototobre, alle ore 17, la salma sarà accolta nella Cattedrale di San Ciriaco. Alle ore 17.30 Mons. Angelo Spina presiederà la Messa di suffragio che sarà trasmessa in diretta su èTV Marche (Canale 12). Seguirà la deposizione nella Cripta delle Lacrime.  Omelia funerale Cardinale Edoardo Menichelli, San Severino Marche, 22 ottobre 2025 Eminenze, Eccellenze, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, Autorità , fratelli e sorelle, la celebrazione delle solenni esequie, in suffragio del compianto Cardinale Edoardo Menichelli, suscita nel nostro cuore sentimenti di dolore per la perdita di un grande Pastore che ha lasciato nelle Chiese di Chieti-Vasto, di Ancona-Osimo e in quella di origine di Camerino-San Severino Marche, un ricordo incancellabile di sapienza e guida spirituale e pastorale, i cui frutti sono ancora ben vivi e presenti nelle comunità cristiane delle Diocesi da lui guidate. Dolore ma anche riconoscenza al Signore per aver potuto godere del suo ministero e ammirazione per la sua luminosa testimonianza feconda di grazia e anche per lâultimo periodo della malattia contro cui ha combattuto coraggiosamente, lasciando trasparire lo spirito indomito che caratterizzava il suo temperamento. Ha sperimentato la croce di una malattia devastante affrontata con coraggio, fede e abbandono fiducioso alla volontà del Signore, sempre sorretto e accompagnato con amore e dedizione dai familiari, dai medici, dalle suore e dagli amici.  Il Cardinale Edoardo Menichelli nacque a Serripola di San Severino Marche (MC) il 14 ottobre 1939. Allâetà di 11 anni, il 31 dicembre del 1950 perse la madre e lâanno successivo il 24 dicembre del 1951 perse il padre. Con le due sorelle Anna e Mariella crebbe nella casa del nonno materno fino al 1954, anno in cui entrò nel seminario di San Severino Marche. Qui frequentò le classi medie e ginnasiali, continuando poi gli studi presso il Seminario Regionale di Fano fino allâordinazione sacerdotale avvenuta il 3 luglio 1965 nella Cattedrale di SantâAgostino di San Severino Marche. Successivamente frequentò la Pontificia Università Lateranense a Roma, dove conseguì la licenza in teologia pastorale. Venne nominato viceparroco nella parrocchia di San Giuseppe, a San Severino Marche, e ricevette lâincarico di professore di religione cattolica allâIstituto Professionale Femminile âErcole Rosaâ. Nel luglio del 1968 lâArcivescovo Bruno Frattegiani gli comunicò che era stato chiamato al servizio della Santa Sede presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica dove restò fino al 1991. Dal 1992 al 1994 lavorò presso la Congregazione per le Chiese Orientali come ufficiale della segreteria, ricoprendo la carica di Segretario particolare del Prefetto della medesima Congregazione, il cardinale Achille Silvestrini. Nel periodo della sua residenza a Roma fu collaboratore presso la parrocchia dei SS. Cuori di Gesù e Maria in piazza Vescovio e cappellano nella clinica di Villa Mafalda. Inoltre collaborò allâUfficio di consiglio familiare della Facoltà di Medicina presso il Policlinico Agostino Gemelli e fu cappellano della stessa clinica. Prese parte attiva al Sinodo della diocesi di Roma del 1993. Il 10 giugno 1994 Papa Giovanni Paolo II lo nominò Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto. Ricevette la consacrazione episcopale il 9 luglio successivo, presso la Basilica liberiana di Santa Maria Maggiore a Roma, per mano dal cardinale Achille Silvestrini. Come suo motto episcopale scelse âSub lumine Matrisâ, âSotto la luce della Madreâ. Trascorse quasi dieci anni nellâArcidiocesi abruzzese riformando gli aspetti economico-amministrativi e rilanciando sotto molti profili la vita pastorale. Lâ8 gennaio 2004 Papa WojtyÅa lo trasferì alla Sede Metropolitana di AnconaOsimo, della quale prese solennemente possesso il successivo 7 marzo. Curò il XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona, concluso da Papa Benedetto XVI lâ11 settembre 2011. Papa Francesco lo nominò membro della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema della famiglia tenutasi in Vaticano nellâottobre del 2014, dove fu relatore del circolo minore italiano âAâ. Allâinterno della Conferenza Episcopale Italiana fu segretario della Commissione episcopale per la famiglia, mentre nella Conferenza Episcopale Marchigiana fu presidente e delegato per la famiglia, per lâecumenismo e il dialogo e per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. Fu anche assistente ecclesiastico nazionale dellâAssociazione Medici Cattolici Italiani. Il 4 gennaio 2015, dopo lâAngelus domenicale, Papa Francesco annunciò la sua intenzione di crearlo Cardinale nel Concistoro che si svolse presso la Basilica di San Pietro il successivo 14 febbraio, gli furono conferiti lâanello, la berretta cardinalizia e il titolo cardinalizio dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Prese possesso della Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria il 12 giugno. Il successivo 13 aprile fu nominato membro della Congregazione per le Chiese Orientali e del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari. Dal 4 al 25 ottobre 2015 partecipò, per diretta nomina pontificia, alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si tenne nella Città del Vaticano, svolgendo il ruolo di moderatore del circolo minore âBâ di lingua italiana. Il 14 luglio 2017 Papa Francesco accolse la sua rinuncia al governo pastorale dellâArcidiocesi di Ancona-Osimo per raggiunti limiti di età . Il primo aprile 2019 fu nominato consulente ecclesiastico del Centro italiano femminile. Lasciò lâArcidiocesi di Ancona-Osimo il 1° ottobre 2017, dopo anni di intensa attività pastorale donando una statua di S. Giovanni Paolo II, collocata vicino alla Cattedrale. Il suo ultimo saluto alla Chiesa di Ancona-Osimo fu: «Il mio augurio è che ognuno di voi possa essere, per la Chiesa, ubbidienza viva allo Spirito che santifica, che sostiene e che invia ad annunciare la parola del Signore». Nel 2017 scelse di abitare in due locali allâinterno del Convento delle Suore Missionarie dellâAmore di Cristo â SMAC nel Santuario della Madonna dei Lumi. Lunedì 20 ottobre è tornato alla Casa del Padre. Il 26 giugno dello scorso anno, durante la solenne celebrazione della Regina di tutti i Santi, da lui presieduta nel Duomo di Ancona, espresse tra la commozione e le lacrime dei fedeli la sua intenzione di essere sepolto nella sua Cattedrale di San Ciriaco. Ringraziamo il Signore per quanto ha operato nella sua vita. Davanti al feretro brilla la luce del cero pasquale, accesa nella notte della risurrezione, per ricordarci che la morte, qualsiasi morte, non è invincibile. Cristo risorto ha vinto la morte, come ci ricorda lâapostolo Paolo: «Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti, e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo». (Cf 1 Cor 15,20-28) La Parola di Dio apre il nostro cuore alla speranza e ci dona quella luce che di fronte alla morte di una persona cara permette di rinsaldare la speranza affidabile sulla risurrezione del Signore, fondamento della gloria futura per chi lo ama e crede in Lui e lo segue sulla via del servizio e del dono di sé fino al sacrificio della vita per la sua Chiesa. Lâapostolo Paolo ci ricorda: «Fratelli, siamo convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi». (Cf 2 Cor 4,14-18). à questa speranza che deve condurci a non scoraggiarci mai di fronte a qualsiasi prova e sofferenza, perché se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Il progressivo affaticamento fisico che ha accompagnato il Cardinale Edoardo Menichelli a causa della malattia, non ha fiaccato il suo spirito, esaltando ancora di più il ricordo di quella carica interiore di amore a Cristo, di passione per il Vangelo e per il servizio allâuomo, quella tensione pastorale che lo aveva condotto ad avvicinare ogni comunità cristiana per portare la sua amorevole e forte presenza di pastore e guida sapiente, ricca di profonda umanità e spiritualità . Fino al termine del suo ministero si è speso con estrema generosità , ha dedicato non solo sé stesso, la sua sapienza e il suo cuore, ma lâintera vita al bene dei fratelli e delle sorelle in Cristo, alla Chiesa. Si è dunque adempiuta anche per lui la parola di Gesù del vangelo che abbiamo ascoltato: «Io sono il buon pastore che offre la vita per le pecore». E ancora: «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le pecore conoscono me, come il Padre conosce me ed io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore». (Gv 10,11-18). La similitudine del pastore buono, che Gesù adopera per rivelare il suo amore verso la sua Chiesa e lâumanità intera, è certamente quella che più si addice al Cardinale Edoardo Menichelli, che amava farsi chiamare don Edoardo. à stato un pastore in mezzo alla sua gente, un pastore âdallâodore delle pecoreâ che ha voluto essere il collaboratore di quella gioia che viene dallâincontro personale e salvifico con il Redentore sapendo di essere un povero servo, che giunto al declinare della giornata, chiede umilmente al padrone di accoglierlo nella sua casa. Cari fratelli e sorelle, preghiamo il Signore perché accolga nel suo regno il suo servo fedele e generoso e gli conceda quel premio promesso a quanti lo servono nella sua Chiesa e nellâumanità : il premio è la comunione piena con Lui e la gioia eterna nella dimora non costruita da mani di uomo, nei cieli; il premio è poter vedere cose che mai occhio umano ha visto, udire parole che mai orecchio umano ha sentito, gioire di un amore che mai persona umana ha gustato, ma che Dio dona a coloro che lo amano. La sua vita e il suo ministero di vescovo sono come un libro aperto da leggere e rileggere per farne motivo di riflessione e di accoglienza; la sua malattia e sofferenza di uomo sono testimonianza privilegiata del suo amore a Cristo e a noi tutti; e non certo per ultimo il suo sentito amore alla Vergine Maria che volle esprimere nel cartiglio del suo stemma episcopale con le parole: âSotto la tua luceâ. Ora egli gode della pace serena e lieta nella Casa del Padre e noi siamo certi che Maria Santissima che lui ha pregato in questo santuario della Madonna dei Lumi e che ha amato quale figlio carissimo e tenerissimo, lo ha accolto e lo ha condotto per mano allâincontro con il suo Figlio Gesù giudice e salvatore, misericordioso e fedele amico, dal quale potrà ricevere la corona di gloria riservata ai suoi eletti. Amen.         Puoi commentare l'articolo su Vivere Ancona
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