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Generazione STEM: Voci femminili per abbattere gli stereotipi e ispirare i giovani

La bellezza della ricerca nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) raccontata alle studentesse ed agli studenti del biennio degli istituti superiori, per avvicinare le ragazze e i ragazzi a questi ambiti. Una bellezza raccontata soprattutto da voci femminili, per dimostrare come le differenze di genere e gli stereotipi, ancora purtroppo radicati nel mondo della scuola verso questa tipologia di studi, possano essere abbattuti.

Questo l’obiettivo primario della terza edizione di Generazione STEM – GenSTEM UNIVPM, che si è svolta questa mattina, venerdì 24 ottobre, nell’Aula Magna di Ateneo dell’Università Politecnica delle Marche, al Polo Didattico Scientifico di Monte Dago ad Ancona. Oltre settecento giovani hanno gremito l’emiciclo di via Brecce Bianche per l’evento organizzato da Univpm all’interno del progetto Giovane Futuro 2.0 - Iniziativa GAME UPI 2.0, per il quale la Provincia di Fermo è entrata in graduatoria del Fondo per le politiche Giovanili GAME UPI dell’Unione delle Province d’Italia, finanziato dal Dipartimento per le Politiche giovanili e il servizio civile universale. La scelta di far intervenire giovani ricercatrici e professioniste di successo in campo scientifico e tecnologico per ispirare ragazzi e ragazze nella scelta della loro formazione futura e per orientare soprattutto le studentesse a discipline troppo spesso considerate appannaggio esclusivo della componente maschile, come sottolineato nei loro interventi dalle docenti Francesca Beolchini, delegata del Rettore per l’Orientamento ed il Diritto allo studio, e Camilla Mazzoli, delegata del Rettore per le Pari opportunità. «È anche grazie ad iniziative come queste che vogliamo combattere uno stereotipo di genere che inizia già dalla scuola primaria perché gli stessi insegnanti condizionano le bambine ritenendo che i bambini abbiano migliori risultati nel campo matematico – ha affermato Mazzoli –. Questo atteggiamento degli insegnanti secondo le statistiche influenza i risultati delle ragazze – ha proseguito –, che si autoconvincono che  alcune materie scientifiche non siano adatte a loro». Quanto lo stereotipo ed il pregiudizio pesino nella formazione della percezione di sé, delle proprie attitudini e dei propri talenti lo dimostrano i dati statistici riportati sempre da Mazzoli: laddove gli insegnanti non hanno questo tipo di pregiudizio, le ragazze si iscrivono a università scientifiche e tecniche quanto i maschi, mentre se gli insegnanti non le incoraggiano il rendimento nelle discipline matematiche cala e le ragazze si rivolgono a università di tipo umanistico.Le esperienze e le testimonianze delle ingegnere meccaniche Elisabetta Ponzelli di Automobili Lamborghini Spa e Paola Carlorosi di Dallara Automobili Spa e delle ricercatrici Laura Falaschetti, Chiara Giosuè e Silvia Illuminati, intervenute nella mattinata di oggi, hanno rafforzato l’idea di come le donne riescano ad eccellere anche in questi settori ed hanno catturato l’attenzione della platea coinvolta dalla passione con cui queste prefessioniste hanno raccontato la loro attività ed il percorso seguito per raggiungere i loro obiettivi. Dal palco dell’Aula Magna Ponzelli e Carlorosi hanno poi dato un consiglio agli studenti ed alle studentesse: cercare per il loro futuro lavorativo aziende che abbiano una visione aperta e che non si basino su stereotipi o pregiudizi di genere, come accaduto nel loro caso.Conclusa la tavola rotonda, nella seconda parte della mattinata le classi degli Istituti superiori coinvolti hanno sperimenteranno le attività di ricerca nelle discipline STEM attraverso esperienze ludiche e laboratoriali, coinvolgenti ed interattive.  Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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